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CorFio: Gattuso frena, ma le motivazioni non convincono. Ci sono altre pretendenti?

Panchina viola in cerca di un nuovo “padrone”. Il tecnico del Napoli prende tempo con motivazioni che non convincono i viola

Indovina chi… allenerà la Fiorentina. Nomi, ipotesi, suggestioni. Candidati in fuga che poi, all’improvviso, vengono riassorbiti dal gruppone. Basta pensare, tanto per stare alla cronaca delle ultime ore, a quanto successo con Rino Gattuso. Fino a lunedì pomeriggio sembrava viaggiare spedito verso la panchina viola. Tanto da aver già avuto un contatto diretto (mai smentito) con Rocco Commisso nel quale il presidente gli aveva garantito tutto il sostegno possibile. Scrive il Corriere Fiorentino.

E visto che l’accordo economico non era mai parso in discussione (biennale da circa due milioni netti a stagione) ecco che tutto sembrava apparecchiato. Giusto il tempo di aspettare la fine del campionato. Lasciando al tecnico la giusta tranquillità per giocarsi il posto Champions col Napoli e poi, dalle parole, si sarebbe passati ai fatti.

E invece no

E così veniamo alla tarda serata di lunedì quando, Gattuso stesso, avrebbe comunicato ai dirigenti della Fiorentina (e in particolare a Daniele Pradè) che non era più sicuro. E che avrebbe fatto ulteriori valutazioni. Una doccia gelata per la società che, al contrario, era ormai più che convinta della scelta. Ma cos’è successo? Cosa ha spinto un uomo di parola come Ringhio a riflettere ancora? Da una parte (quella dell’allenatore) si motiva il dietrofront con quanto successo domenica, al Franchi.

Il mister del Napoli infatti, avrebbe fatto sapere di esser rimasto molto colpito (in negativo) dall’accoglienza ricevuta. Il riferimento è a quanto successo nel dopo partita quando, Gattuso stesso, sarebbe stato aggredito verbalmente sia da alcuni giocatori (con Biraghi, per la verità, aveva già avuto un acceso scambio di battute in campo) che da parte della dirigenza viola. Una versione dei fatti che, a Firenze, viene respinta con forza.

Chi ha assistito a quelle scene infatti le descrive come «normali». Nel senso, tanto per intendersi, che non è successo niente che non accada (quasi) sempre dopo qualsiasi partita di serie A. Non a caso, il giudice sportivo, non ha preso alcun provvedimento. Se poi a lamentarsi è uno come Gattuso, che non ha mai fatto niente per tirarsi fuori dalla mischia, ecco che si fatica a pensare che possa esser rimasto così turbato dal decidere di rimettere in discussione un accordo sostanzialmente raggiunto.

La sensazione insomma, è che in realtà alla base della frenata del tecnico ci siano altre valutazioni

Ringhio sta aspettando l’evolversi della situazione alla Lazio. E a quella, secondo alcuni possibile, della Juventus. Gattuso per farla breve, avrebbe colto la palla al balzo per prendere tempo. Un atteggiamento che certo non è piaciuto alla Fiorentina che comunque, stando a quanto filtrato ieri, non ha ancora mollato la presa. Sarebbe Pradè, in particolare, l’uomo incaricato di riannodare il filo con Rino. Va da sé però, che i viola stiano lavorando sempre più concretamente a delle alternative. In Italia, e all’estero.

E se il d.s. non ha mai smesso di pensare a Juric (sul quale va registrato l’interesse del Torino) è anche vero che da qualche ora circola con un po’ più di insistenza il nome di Fonseca. A proposito di Roma. Dalla Francia rimbalza da qualche giorno la candidatura di Rudi Garcia, attualmente alla guida del Lione ma deciso a non rinnovare il contratto col club francese. Senza scartare il colpo di teatro. Il nome a sorpresa, da tirar fuori solo al momento dell’annuncio. Del resto, chi avrebbe mai immaginato che Commisso sarebbe andato avanti più che volentieri con Beppe Iachini?

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