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CorFio – Da Toni e Vieri fino a Pruzzo: i precedenti dei bomber over 30 alla Fiorentina

Prima del «cigno di Sarajevo» altri campioni sono arrivati a Firenze in tarda età

Come riportato dal Corriere Fiorentino, c’era un tempo in cui, superati i trent’anni, un calciatore veniva considerato già sul viale del tramonto. Convinzioni che oggi hanno lasciato spazio ad altri tipi di valutazioni, figlie di un calcio diverso, profondamente cambiato perché sempre più legato ai risultati, nel quale l’esperienza ha acquisito sempre più valore anche a discapito dei più giovani. Lo sa bene pure il nuovo allenatore della Fiorentina Stefano Pioli, capace di vincere uno scudetto a Milano anche e soprattutto grazie al trentottenne Ibrahimovic che tra il gennaio 2020 e il maggio 2023 tornò a segnare in rossonero la bellezza di 34 gol in 64 presenze. Così, anche se Commisso (ai tempi) fu il primo a considerare lo svedese troppo avanti con l’età («Ibrahimovic? E vecchio» disse il proprietario viola poco prima che l’attaccante lasciasse gli States per tornare in serie A) stavolta Pioli deve aver ripensato anche a quel ritorno, più o meno quando la dirigenza della Fiorentina gli ha proposto l’arrivo di Edin Dzeko in un’operazione subito avallata.

PRECEDENTI. Pantaleo Corvino pensò al trentaquattrenne Vieri per alleggerire le responsabilità di Pazzini, e se non fosse stato per un errore dal dischetto nella lotteria dei rigori contro i Glasgow Rangers, in semifinale di Europa League, l’operazione si sarebbe rivelata un successo non solo per i 6 gol messi a segno da Bobo. Un’operazione identica a quella chiusa da Pradè, qualche anno più tardi, quando in viola si rivide il trentacinquenne Toni reduce da un’esperienza in Arabia. Con 8 gol in 27 gare Toni fu determinante per raggiungere il quarto posto nella stagione 2012-2013, con Montella in panchina. Andando più indietro nel tempo, alla fine degli anni Ottanta, anche se il trentaquattrenne Pruzzo non riuscì a segnare in campionato, il suo gol contro la Roma, in uno spareggio giocato a Perugia, fu decisivo per la qualificazione all’allora Coppa Uefa. Nel recente passato Ribery ha certamente fatto meglio di Kevin Prince Boateng (7 gol in 50 presenze per 1l francese rispetto all’unico centro del tedesco in appena 14 uscite) ma stavolta la Fiorentina spera che l’operazione Dzeko fornisca ben altri risultati rispetto a quelli forniti negli anni Settanta dagli over 30 Cappellini e Prati.

 

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