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CorFio: Da Pessina a Gattuso, Rocco contro tutti. Due anni a gamba tesa

Commisso

Quello con lo Spezia è solo l’ultimo episodio: tensioni non solo col mondo del calcio per il presidente viola

Forse sarà perché da calciatore — come ha più volte raccontato lui stesso — era un mediano tutto grinta. Di certo c’è che Rocco Commisso ha deciso di entrare nel calcio italiano a gamba tesa. Istituzioni, Lega, presidenti, procuratori, arbitri. In due anni, il numero viola, ne ha avute un po’ per tutti. Le tensioni con lo Spezia insomma — nate dalla volontà di portare a Firenze Vincenzo Italiano — non sono che le ultime di una lunga serie. Scrive il Corriere Fiorentino.

Memorabili, per esempio, gli attacchi alla sovrintendenza di Firenze. E, in particolare, ad Andrea Pessina. «Non deve dire a me come spendere i miei soldi — disse il presidente l’estate scorsa commentando la presa del sovrintendente contro alcuni dettagli del nuovo centro sportivo — sembra che ci sia una specie di dittatura della sovrintendenza». E poi ancora, come dimenticare la furia per il bando (e i costi) legati all’area Mercafir. «Una buffonata per prendere i miei soldi» il suo affondo.

Politici locali (con i quali ora il clima è decisamente più sereno) ma non solo. «Se hanno i soldi per fare lo stadio come vogliono loro che li mettano — disse il presidente commentando la presa di posizione del Mibact sui possibili interventi sul Franchi — credo che il ministro Franceschini ne abbia abbastanza». Alla fine poi i soldi per il Franchi — 95 milioni — arriveranno davvero dallo Stato, dal Recuvery Fund.

C’è poi la freschissima rottura con Gattuso (secondo la Fiorentina causata dalle ingerenze di Mendes). Passando per quella con Juric (sedotto e abbandonato). Fino agli attacchi al presidente della Fifa Gianni Infantino. Reo, secondo Commisso, di usare due pesi e due misure. «Mi ha stupito la sua reazione alla Superlega visto che in America permette che ci sia un sistema chiuso».

Un tema, questo, che ha portato Rocco Commisso a scontrarsi spesso anche con i vertici della Mls

Da buon presidente della Fiorentina poi, non poteva non avere attriti con la Juventus. «Sono disgustato», disse dopo il 3-0 del 2 febbraio 2020 con due rigori molto dubbi concessi ai bianconeri. E poi le stilettate a Nedved («il biondino si sarà preso una camomilla») dopo la vittoria per 0-3 in questo campionato. E il durissimo scontro (in Lega) tra Joe Barone e Andrea Agnelli nel quale, secondo diversi retroscena, i due arrivarono quasi alle mani. A proposito. La Fiorentina è in prima linea pure nella battaglia contro il presidente della Lega Dal Pino. Del quale, in una lettera (insieme ad altri 6 club, Juventus compresa) ha chiesto le dimissioni.

E con le altre proprietà americane?

Detto delle tensioni con lo Spezia, torna alla memoria il botta e risposta con Pallotta. «Non sapeva nemmeno parlare l’italiano — l’affondo di Commisso — e comunque gli dissi che prima di promettere ai suoi tifosi che la sua squadra sarebbe arrivata nelle top 5 al mondo doveva prima vincere qualcosa». «Dai Rocco — la replica dell’ex proprietario della Roma — non sarai ancora irritato da quell’incontro di cinque anni fa a New York. Quando ti ho detto che non ti avrei mai e poi mai avuto come socio in un grande club come la Roma?».

Due anni a gamba tesa, insomma, contro (quasi) tutto e (quasi) tutti .

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