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CorFio – Comuzzo, tempi duri. Scosso da un’estate movimentata, il gruppo lo sostiene

Dal no di Commisso al Napoli a quello del giocatore all’Al Hilal. La Fiorentina ad agosto lo avrebbe fatto partire

«Confermarsi è più difficile». Un luogo comune che anche nel calcio corrisponde spesso a realtà. Pietro Comuzzo ha avuto un’ascesa inarrestabile da quando Palladino lo ha messo come titolare ai quattro mesi successivi. Prestazioni super, attaccanti anche di primissimo livello marcati con la cattiveria e la serenità del veterano, le voci sulla Nazionale e, a gennaio, la maxi offerta del Napoli. Come è andata, si sa. Il no di Commisso ai 31 milioni messi sul tavolo da De Laurentiis ma, proprio da quel momento, la più che comprensibile crisi di un ragazzo di nemmeno 20 anni che da un giorno all’altro si era ritrovato al centro del mondo e dell’attenzione. Una difficoltà che in queste prime settimane della nuova stagione si è fatta se possibile ancor più evidente, scrive il Corriere Fiorentino.

SCOSSO. Del resto, anche l’estate, è stata a dir poco movimentata per il giovane difensore cresciuto nel vivaio viola. Colpa dell’Al Hilal di Simone Inzaghi che, pur di portarlo via da Firenze e dalla serie A, aveva offerto alla Fiorentina la bellezza (bonus compresi) di 40 milioni di euro. Una proposta sostanzialmente irrinunciabile, e non a caso era arrivato il via libera della Fiorentina. Un «sì» per certi versi più che comprensibile (anche se solo pochi mesi fa è arrivata la cessione di Kayode, altro prodotto del vivaio) ma che, nonostante tutti (Pioli in primis) si siano affrettati ad affermare il contrario, ha scosso il centrale friulano. Chi lo conosce infatti, assicura che per lui i giorni di fine agosto non sono stati semplici, come se fosse rimasto un po’ deluso dall’essere stato considerato sacrificabile.

IN CAMPO. Un disagio che si è portato sul campo, e basta pensare all’errore che ha regalato lo 0-1 al Polissya nel playoff di ritorno di Conference (sostituito al 65’), o alle due gare di campionato terminate in anticipo. Al 62’ col Cagliari, e addirittura dopo 45’ col Torino. «Ha avuto problemi di stomaco», la spiegazione di Pioli. Un malessere che si è portato anche in Under 21, ma che spiega solo in parte le sue difficoltà. Sia chiaro. Pietro era e resta un elemento fondamentale per la Fiorentina anche se, e Pioli ci lavorerà a fondo, deve migliorare parecchio (soprattutto in fase di possesso) per andare incontro alle esigenze del nuovo tecnico. I compagni hanno capito il momento e lo stanno aiutando come se fosse un loro fratello minore.

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