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Coppa Italia, tifare Juve, Antognoni: “Se fa comodo…”. Pucci: “Proprio non ce la faccio”

antognoni tardelli hall of fame

Tifare Juve, per una volta. Ma si può avendo addosso la passione viola? E’ la fecondazione artificiale della gufata alla rovescia, turandosi magari il naso, ma sì dai, nessuno se ne accorgerà: forza Juve almeno per 90 minuti più eventuali supplementari (e rigori), perché sabato la Fiorentina dovrà augurarsi il ko del Milan nella finale di Coppa Italia. Niente preliminari di Europa League in caso di vittoria della Juve, estate più serena, ritiro a Moena nei tempi giusti e niente sorteggio-trabocchetto per fine luglio contro chissà chi, magari una squadrina di qualche campionato strambo, ma già avanti nella preparazione.
Tifare Juve. Ma si può? Giancarlo Antognoni è il capitano dei capitani – nessuno lo è stato come lui – e sul tema ha le idee chiare: «Se fa comodo che la Juve vinca, non sarà un sacrilegio sperare che succeda».

Risponde anche Narciso Parigi, che essendo l’interprete dell’inno viola ha qualche motivo per intervenire. Piccola premessa: «Prima eravamo amici con la Juve, mi ricordo che vincemmo il secondo scudetto a casa loro e i tifosi bianconeri ci applaudirono, proprio così, a ripensarci oggi sembra incredibile… Era il 1969, maggio: Chiarugi-Maraschi, due a zero e a casa, fu una grande festa nel loro stadio». Poi i rapporti si sono – diciamo – incrinati: «Eh, c’è stato quello scudetto perso all’ultima giornata a Cagliari… E poi il caso Baggio… Però io sono sincero: sabato sera è bene che vinca la Juve, ci servirebbe eccome. E poi io quando gioca in Europa la seguo in simpatia, è una squadra italiana, così come seguo con simpatia anche l’Empoli e il Livorno, che spero si salvi in serie B… Siamo toscani o no?».

Un altro che si intende di Juve è Claudio Desolati, che a diciott’anni infilzò Zoff segnando il 2-1 finale in una partita che è rimasta nella storia viola. Dribbling a Salvadore, finta di destro sul portiere – non un portier qualsiasi – e gol di sinistro. Freddezza micidiale. E’ passato qualche anno (quarantatre) e nel frattempo le antipatie sono cresciute raggiungendo vette spaziali: «Io parlo da ex calciatore – dice Desolati – e cerco di essere equilibrato: loro hanno una squadra fortissima e meritano rispetto, oltretutto una vittoria contro il Milan farebbe parecchio comodo alla Fiorentina. Quindi non vedo quale sia il problema, sabato sarà meglio tifare per la Juve». Un esercizio invece impossibile per Filippo Pucci, presidente dei viola club: «Io tifare per la Juve? Proprio no. Capisco tutti i calcoli, ma prenderemo quello che verrà. Diciamo semmai che avrei voluto vedere la Fiorentina in quella finale…».
Chiude Furio Valcareggi, che con la nascita di Viola Scuro ha voluto sottolineare l’importanza del sentimento e del rispetto per l’appartenenza: «La rivalità con la Juve rimane, ma se alla Fiorentina serve un risultato è logico fare il tifo per quello. Anche perché con il Milan proprio non c’è gara, a che servirebbe gufare la Juve?».

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