Connect with us

News

Coppa Italia nel mirino: sarà finalmente un obiettivo concreto? Prestiti e intrecci di mercato: caccia alle occasioni, ma per il futuro…

Gara secca contro il Torino: si riparte da qui. L’arrivo di Muriel, i movimenti a centrocampo: serie di incastri per sbloccare il mercato. Ma sempre in prestito.

Si riparte dalla Coppa Italia. Cinque giorni alla sfida di Torino, la Fiorentina si prepara a Malta con l’obiettivo di rimettere in moto le gambe, e arrivare pronta all’appuntamento. Aveva lasciato il 2018 con la sconfitta interna contro il Parma e i rimpianti di Marassi. Il 2019 si è aperto con l’arrivo di Muriel, uno che ha portato tanta voglia di fare e la possibilità di rimescolare un po’ di carte nell’attacco di Pioli. Il gruppo è ripartito con la voglia di cambiare pagina, mettere un punto e dare una svolta a una stagione fin qui con più ombre che luci. I classici buoni propositi per il nuovo anno: saranno accompagnati anche dai fatti? Vedremo, già domenica ci saranno le prime risposte.

DECISIVA. Complicato superare in pochi giorni difficoltà e criticità di una squadra che ha avuto diverse mancanze nella prima metà di stagione, ma senz’altro ci sono partite che possono indirizzare nel senso o in un altro un’annata. Contro il Torino, domenica, sarà decisiva. Dentro o fuori, avanti o eliminati. Gara secca contro i granata, una squadra di pari livello che come i viola ha avuto alti e bassi fin qui.
Pioli sta lavorando per modificare qualcosa nell’assetto della sua Fiorentina, e soprattutto per avere più concretezza davanti. Muriel potrà dare una bella mano, ma difficilmente sarà a disposizione al 100% fin da subito. A Siviglia, del resto, aveva giocato appena 110′ totali dal 10 novembre (e solo 5′ in campionato). Logico aspettarsi un’iniziale staffetta, con Simeone o con qualcun altro del reparto offensivo. Sicuramente, però, l’allenatore può avere un’alternativa importante in un reparto che fin qui ha largamente deluso. Anche a centrocampo si studiano novità, da un maggiore impiego di Norgaard (anche per ‘sganciare’ Veretout mezz’ala, ed aiutare così anche la manovra offensiva) alla necessità di sfruttare meglio (e avere risposte più positive da) Gerson ed Edimilson.

OBIETTIVO. “Ogni partita in Coppa Italia è una finale. Con quattro partite puoi giocare la finalissima, quindi già con il Torino sarà molto importante”, ha detto ieri capitan Pezzella.“Sarà una partita importante. C’è fiducia: nelle gare secche abbiamo dimostrato di potercela giocare contro chiunque”, ha ribadito Benassi, ex Torino. Il gruppo ci crede, almeno a parole. Il campo darà le stesse risposte? Chissà, la speranza è che la Coppa Italia possa tornare ad essere un obiettivo concreto per la Fiorentina. Specie in una stagione (la terza di fila) in cui in campionato i viola stentano a togliersi soddisfazioni. Il Torino agli ottavi, eventualmente la Roma ai Quarti, poi chissà (dalla parte di tabellone dei viola anche la Juve). Ma la Coppa resta una bella strada alternativa verso l’Europa, anche se il percorso pare quest’anno piuttosto impegnativo.

CALENDARIO. Concetti che vengono ripetuti di anno in anno. Salvo poi essere, spesso, smentiti dal campo. Con una Fiorentina quasi sempre fuori anzitempo dalla competizione. L’anno scorso i viola, dopo aver battuto 3-2 la Samp al Franchi, uscirono all’Olimpico contro la Lazio ai Quarti. Pioli nell’occasione mise Dragowski in porta, mandò inizialmente in panchina Thereau (ai tempi trascinatore viola) e Simeone, rinunciò a Badelj. Insomma, un discreto turnover (nel turno infrasettimanale tra Cagliari e Milan) fece da presupposto all’uscita viola. Quest’anno il calendario potrebbe regalare una partita con meno ‘calcoli’ e più ‘titolari’ in campo, da ambo le parti. Con Pioli e Mazzarri che molto probabilmente schiereranno subito i migliori, al rientro dalla pausa invernale.

STORIA. Con i Della Valle l’apice resta la finalissima di Roma nel 2014 contro il Napoli (la gara di Genny a’ Carogna, di Ciro Esposito, dei tafferugli dentro e fuori dall’Olimpico), di fatto il momento in cui i viola sono andati più vicini ad un trofeo, negli ultimi 17 anni. Del resto, quella Coppa Italia del 2001 resta l’ultimo titolo alzato al cielo dalla Fiorentina. Nel mezzo, due semifinali nel 2010 e nel 2015, cinque eliminazioni ai Quarti, cinque volte fuori agli Ottavi, un’eliminazione al 2° turno. Tante delusioni, insomma, qualche exploit e nessun successo. Negli stessi anni, la Lazio ha vinto due coppe (più una Supercoppa), il Milan ha giocato due finali (più due relative Supercoppe, vincendone una), la Roma ha vinto due coppe facendo altre quattro finali (con quattro relative Supercoppe giocate, di cui una vinta), il Napoli ha vinto due coppe più una Supercoppa, la Samp ha fatto una finale, l’Udinese quattro semifinali.

PRESTITI. Infine il mercato. La Fiorentina con Muriel ha sistemato l’emergenza attacco, ora deve sfoltire e valuta le occasioni. Sempre in prestito, però. In uscita Eysseric e Thereau, oltre ad un cambio in porta con la probabile partenza di Dragowski (che vuole giocare). Da risolvere, poi, il caso-Pjaca. La Fiorentina ribadisce di volerlo tenere, la Juve riflette anche perché ha richieste importanti dall’Inghilterra. E teme che il giocatore si possa svalutare ancora rimanendo a Firenze. I viola, dopo i quattro mesi molto deludenti del croato, vogliono provare in qualche modo a ‘guadagnarci’, dopo aver speso anche 2 milioni per il prestito oneroso. Potrebbero essere i bianconeri a richiedere il giocatore, per poi girarlo altrove. Ma bisognerà trovare, nel frattempo, un’alternativa per l’attacco viola. Per questo, si potrebbe riaprire la pista Gabbiadini, in uscita dal Southampton.

Altro prestito, però. Sarebbe un buon innesto, l’ex Napoli, ma pur sempre a titolo temporaneo. Così come le idee Diawara e Rog, giocatori che alzerebbero la qualità media della Fiorentina in mezzo al campo. Ma a tempo limitato. Il Napoli valuta il regista circa 35 milioni, mentre il croato almeno 15. Su Rog De Laurentiis avrebbe aperto al prestito, su Diawara vuole monetizzare, anche se negli ultimi giorni mercato qualche scenario potrebbe cambiare. Con l’arrivo di un centrocampista, qualcuno potrebbe partire. Si è fatto il nome di Gerson, un’altra delusione della prima metà di stagione. Un prestito secco, tra l’altro, da Roma. Tante ‘toppe’, tanti prestiti che danno poca prospettiva. Non a caso le maggiori delusioni fin qui sono state Pjaca e Gerson. Per il futuro? Si vedrà. Lo stesso Muriel dovrà stupire ed incidere in maniera importante, per essere riscattato intorno ai 14 milioni stabiliti. Per Mirallas l’opzione vale 8-10 milioni, per Edimilson altrettanti. E per i vari Gabbiadini e Diawara-Rog si parla al massimo di altri prestiti. A luglio poi si vedrà. Visto che sarà complicato, specie con una Fiorentina che latita a lottare per l’Europa, trattenere i vari Chiesa, Milenkovic e Veretout, specie in caso di probabili proposte ‘fuori mercato’. Decine di milioni e plusvalenze in arrivo, per un’altra mini-rivoluzione in prospettiva. Tempo al tempo, ora spazio ai prestiti e ai ‘si vedrà’. Per rimettere in piedi una stagione da metà classifica. Si riparte da Torino: occasione ghiotta, dentro o fuori.

27 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

27 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

27
0
Lascia un commento!x