Contro il Torino Pioli può cambiare il suo attacco, il belga favorito a partire dal primo minuto ma il colombiano è pronto per giocare dall’inizio
Che sarebbe stata la miglior formazione possibile non c’erano dubbi e Stefano Pioli l’ha confermato ieri in conferenza stampa. Che però dentro ci fossero alcuni dubbi, anche questo era altrettanto sicuro e difatti siamo alla vigilia di Torino–Fiorentina, come riporta il Corriere dello Sport Stadio, con un paio di maglie da assegnare, sebbene ovviamente il tecnico parmigiano le sue certezze ce le abbia ben chiare in testa e le prove nel mini ritiro a Malta sono servite allo scopo.
DIFESA. Intanto conviene iniziare da queste, ad esempio in difesa pur non dando mai niente di scontato. Ma è improbabile – e sarebbe una sorpresa se non fosse così – che i quattro a protezione di Lafont non siano Milenkovic, Pezzella, Vitor Hugo e Biraghi (a proposito del laterale sinistro: ieri si è allenato regolarmente insieme ai compagni, segno che il trauma contusivo al collo del piede rimediato nel Triangolare di mercoledì sera non ha lasciato tracce) con la solita e conosciuta distribuzione di compiti.
CENTROCAMPO. Già risalendo il campo qualcosa cambia. Nel senso che Norgaard confermato nel ruolo di regista è più di un’ipotesi concreta dopo la “promozione” a Marassi nell’ultima gara del girone d’andata quindici giorni fa, ma Pioli non si fa problemi a riportare Veretout al centro se le esigenze tattiche contingenti lo richiedono: e difatti ci sta che il francese giochi da mezzala, come ci sta che giochi invece da punto di riferimento tra Benassi ed Edimilson, i due comunque in ballottaggio per una maglia nel primo caso. attacco. Lì cambia tutto, non qualcosa.
Tanti elementi a disposizione, tante soluzioni. Con un Muriel in più che sposta di fatto la questione da una parte finora inesplorata. La curiosità/attesa è tutta lì e le possibilità che il colombiano venga schierato dall’inizio aumentano ogni giorno che passa, e oggi la rifinitura darà la risposta finale: Chiesa–Simeone–Mirallas (il belga è in vantaggio su Pjaca e sullo stesso Gerson che Pioli una tantum potrebbe impiegare di nuovo da esterno alto) è un’opzione valida per il tridente, ma lo è anche quella appunto che contiene l’ex Siviglia o insieme a Simeone oppure unico, vero terminale offensivo.
Comunque sia, sarà una Fiorentina capace di mutare fisionomia aumentando l’incisività offensiva: quello che è mancato spesso in questi quattro mesi di stagione.
Di
Redazione LaViola.it