L’attaccante ha deciso di non rispondere alla convocazione della propria nazionale per la Coppa d’Africa: ma la situazione è calda
La palla passa alla diplomazia, perché da tempo non ci sono dubbi sulla volontà di M’Bala Nzola di rimanere a Firenze e non partecipare alla Coppa d’Africa con l’Angola, che invece lo ha incluso tra i convocati. Il nodo verrà sciolto definitivamente dopo la gara di oggi visto che l’esordio dell’Angola è in programma il 15 gennaio contro l’Algeria. Scrive il Corriere Fiorentino.
La fase a gironi della coppa terminerà poi il 23; il torneo, invece, l’11 febbraio. Per Nzola significherebbe saltare anche la Supercoppa italiana. E per lui che viene dallo Spezia e sta giocando al livello più alto raggiunto in carriera, significherebbe rinunciare a un appuntamento davvero importante. In attesa di capire se ci saranno sviluppi nel mercato di gennaio.
Certo è che un colloquio con Vincenzo Italiano c’è stato. E in quell’occasione l’attaccante ha chiarito la sua posizione, ovvero che non se la sentirebbe di lasciare la Fiorentina in una fase così delicata della stagione.
Qualcosa di simile deve aver detto al c.t. della sua Nazionale, Pedro Gonçalves. Magari spiegando che con questo stato d’animo non riuscirebbe a garantire la giusta concentrazione. Ma che Nzola non sia coinvolto al 100% lo dimostrano i numeri prima delle parole: nel 2023 ha giocato soltanto una partita con la Nazionale, il 23 marzo.
Prima e dopo non era tra i convocati. «È venuto un paio di volte a giocare con noi facendo due gol e dimostrandosi importante. Le porte per lui sono aperte, se volesse la Nazionale. Non è escluso dalla Coppa d’Africa, poi quando dovremo scegliere, prenderemo delle decisioni» aveva detto a fine novembre a Sportitalia il vice c.t. Vitor Gouveia, dimostrando come i diretti interessati fossero al corrente dello «stallo».
Comunque sia, lo staff dell’Angola ha deciso di includerlo nella lista, data l’importanza della manifestazione per il Paese, lasciando la palla al giocatore
Che tra domani e domenica dovrà dare una risposta ufficiale. Nella sua testa, però, l’ha già presa da un po’. A questo punto sarà essenziale comunicarla al meglio, per evitare inconvenienti. E quel che si augura è anche un piccolo aiuto in fase di «diplomazia» da parte della Fiorentina, che comunque formalmente resta spettatrice di questa situazione.
Non rispondere alla chiamata di una Nazionale senza un motivo che non sia riconducibile agli infortuni, infatti, può portare a sanzioni e squalifiche. Quando non sussistono ragioni sanitarie, le motivazioni del rifiuto devono essere valide per non rischiare l’apertura di un procedimento disciplinare.
Per questo in casi del genere rapporti e diplomazia contano molto. Tenendo anche in considerazione i tempi biblici di un eventuale procedimento, la perdurante assenza (senza ripercussioni) di Nzola dalll’Angola e anche un torneo che è stato spostato a gennaio, in mezzo ai campionati, per ragioni organizzative degli organi internazionali dopo che doveva tenersi la scorsa estate.
Di
Redazione LaViola.it