Clima sudamericano, la sblocca re Arthur contro la sua ex squadra. Non esulta per rispetto, timbra ma non basta ai viola
In un clima sudamericano, con fuochi d’artificio sparati da entrambe le curve al momento del calcio d’inizio, chi poteva sbloccarla se non Arthur Cabral, il centravanti brasiliano della Fiorentina? Per farlo ha scelto una girata di testa degna di una «tedesca» sulla spiaggia, il gioco in cui si può segnare solo al volo. Cabral era il giocatore più atteso. Contro la sua ex squadra. Con cui aveva segnato tanti gol proprio in Conference. Era a digiuno da 300 minuti, nonostante il tanto lavoro per i compagni nelle ultime settimane. Quasi un mese di astinenza, da quel 17 aprile contro l’Atalanta: non poco considerando il suo 2023 fantastico, scrive il Corriere Fiorentino.
COPPA CABRAL. La sua notte, nella sua coppa, di cui è il capocannoniere con sette gol, otto totali se si considera quello col Twente nell’andata dei preliminari, in 13 gare. Considerando anche la passata edizione giocata con il Basilea, i gol totali in Conference sono 21 in 25 partite. Ieri ha sbloccato la sfida: posto giusto, momento giusto, essenziale in una gara in cui non ha toccato troppi palloni, anzi. Uno, al 75’, purtroppo lo ha sparato in curva anche se va detto che sarebbe servita una prodezza.
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Redazione LaViola.it