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Contropiede viola: la proprietà vicina, lo stadio (quasi) pieno. Aria nuova dopo il grande gelo

La carica dei 30 mila del Franchi confermano un nuovo clima a Firenze. Più passione e sentimento, la squadra si identifica con la città.

Chiamiamolo contropiede. Sì, lo stadio “quasi pieno”, i tifosi che si fanno sentire, i contestatori che non interferiscono con le loro contestazioni (solo alla fine, eventualmente), la società che prende posizioni decise davanti alle ingiustizie. Così scrive La Repubblica. Una novità, anche questa, ripensando a una vita fa, a quando Ovrebo non annullò un gol irregolare a Klose e a fine partita Prandelli restò solo con la sua rabbia. Altri tempi.

VOCE E PASSIONE. A questo giro perfino Mario Cognigni, avatar di Diego e presidente molto esecutivo, è andato giù peso con Mazzoleni. Di fatto umanizzandosi, e anche questa è una buona notizia. Poi c’è Adv che non si perde un weekend dai suoi ragazzi al centro sportivo, e una società, dicevamo, un po’ meno arrogante di sempre. Il clima è cambiato, su questo non c’è dubbio. E i trentamila del Franchi, anche oggi contro l’Atalanta, dicono che c’è una nuova voglia di Fiorentina. Quella dal vivo, al caldo e al freddo, quella che un anno fa tirava decisamente meno, anche considerando un mercato arruffato e un progetto difficilmente decodificabile.

LAVORO E SENTIMENTI. Stavolta si è lavorato meglio e, soprattutto, Pioli ha avuto più o meno quello che voleva. Comunque, alla fine, questo cambio di passo generale nasce da una svolta sentimentale. Perché è il sentimento a muovere i tifosi quando riscoprono una Fiorentina che ha voglia di spaccare il mondo. Ecco, forse l’immagine è questa: la passione, l’identità di una squadra che, per i fiorentini, deve somigliare alla loro città.

RIPARTITI DA DAVIDE. C’è feeling, insomma. Molto feeling. Anche perché il dramma di Astori ha riunito anime e cuori e soffiato sul fuoco delle emozioni. Quando i tifosi della Fiesole consegnarono la fascia di Davide ai giocatori, le parole furono poche ma decise. Solo una missione: onorare quella fascia. Ecco, questo sentimento ha unito un gruppo, che adesso, tra ingenuità e furore, sta dimostrando il valore di un gioco intenso e a tratti prezioso. Ancora non siamo a niente, ancora la Fiorentina deve dimostrare molto. Ma la storia della Firenze del calcio racconta che quando la Fiorentina è giovane per davvero, la gente si esalta nel vederla crescere e davanti alle ingenuità non si rassegna.

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