Avanti il prossimo. Nel senso di avversario davanti alla Fiorentina. Nemmeno il tempo di godersi la vittoria in terra tedesca che i viola stasera faranno visita al Milan di Vincenzo Montella. Dopo il rifornimento di allegria e di fiducia fatto in Germania la trasferta di Milano fa un po’ meno paura. Non che sia da prendere sottogamba ma la squadra viola ha dimostrato di saper lottare. Di saper soffrire e colpire al momento giusto. Anche se contro il Borussia il gol è arrivato grazie ad una magia di Bernardeschi. Proprio il numero 10 sarà assente per squalifica. Una mancanza pesante. Fortunatamente, Paulo Sousa ritrova l’altro Federico: Chiesa. Ci saranno dei cambi, lo stesso tecnico ha dichiarato che servirà gente fresca in campo.
Tante gare così ravvicinate lo impongono. E’ anche vero che sono tutte partite da non sbagliare e, per questo, devono (o dovrebbero) giocare i migliori. Sempre. D’ora in poi i punti in palio sono pesanti. Hanno un peso specifico maggiore. Al di là di quello che viene detto dai tecnici nel pre gara. Quella di stasera alle 20.45 la possiamo definire quasi una finale per l’Europa. Chi perde rischia tanto. La rincorsa della Fiorentina l’ha portata ad essere a -1 dai rossoneri ma la strada da qui a maggio è ancora in salita e dura. La squadra di Montella in questa settimana si è riposata, mentre i viola arrivano dalla trasferta europea e dai conseguenti viaggi in aereo. Quello che può aiutare è l’onda lunga dell’entusiasmo. La speranza è che venga sfruttata al massimo. A breve poi ci saranno altre partite, tutte importanti e tutte contro avversari diretti. Però è giusto, e saggio, pensare ad un gradino alla volta. Oggi c’è lo scalino Milan, poi si penserà ad altro. Ai viola occorre innestare la marcia superiore.
Di
Lorenzo Matteucci