Centro focale del nuovo corso viola che prenderà il via a giugno sarà il nome del nuovo tecnico. Oltre i giocatori, oltre i moduli si dovrà, per forza di cose, ripartire con un allenatore diverso. Fin troppo semplice e scontato dirlo. I nomi che circolano al momento sono tanti. Si spazia tantissimo. Sia dal modello di persona sia da quello tattico. Le selezioni sono già partite, adesso si tratta di scegliere. Trattasi di decisione delicata e con il minimo margine di errore. Anzi, questo deve essere ridotto a zero. La Fiorentina non se lo può permettere. La piazza non si merita un inizio di stagione con il piede sbagliato. La sintonia si dovrà creare fin da subito. Pantaleo Corvino porterà sul tavolo della proprietà i profili più interessanti. All’interno della dirigenza c’è chi preferirebbe Eusebio di Francesco, altri preferiscono un profilo alla Marco Giampaolo. Due scuole di pensiero di calcio differenti. Entrambi sono stati contattati.
Oltre a loro si fanno i nomi anche di Walter Mazzarri, Stefano Pioli, Rolando Maran. Senza dimenticare Maurizio Sarri e Leonardo Semplici. Poi ci sono gli allenatori, così come per i calciatori, che ancora non sono usciti o di cui non ne è stata fatta menzione. Nel depistaggio, Corvino è uno dei numeri uno. Se non il migliore. Al momento, comunque, in pole c’è il tecnico del Sassuolo. Indubbiamente da questa scelta si capiranno anche le conseguenze sul mercato e, soprattutto, le scelte sui calciatori attualmente in rosa. Vogliamo augurarci di vedere piena armonia tra chi siede in panchina e chi opera sul mercato. Quanto meno nei profili di giocatori che dovranno arrivare a Firenze.
Al di là di questo, c’è ancora un finale di campionato da scrivere. I viola sono lontani dalla zona Europa League. La matematica però non li condanna. Crederci, lottare deve essere un dovere. Un dovere per la squadra che ha il compito di trascinare la tifoseria. I cali e colpi a vuoto possono capitare anche alle altre. Dieci giornate da disputare vogliono dire tanto. Trenta punti in palio sono un bel gruzzolo. La Fiorentina dimostri, fin da domani a Crotone, di aver voglia di alimentare la fiammellina di speranza. Ora o mai più.
Di
Lorenzo Matteucci