Sull’altra panchina sedeva colui che domenica sarà seduto a pochi metri dalla panchina di Paulo Sousa. Gian Piero Gasperini vide da avversario il primo gol in Serie A a 17 anni di Khouma Babacar, quello di un Fiorentina-Genoa 3-0 ormai lontano ben 6 stagioni e mezzo.
Erano i tempi delle potenzialità illimitate di prandelliana memoria con Babacar che, curiosamente, è anche l’ultimo ad aver segnato alle squadre di Gasperini visto che fu suo il gol della vittoria 1-0 dello scorso anno al Franchi, mentre al ritorno fu 0-0 a Marassi.
Feeling particolare contro le squadre del Gasp, o forse soltanto cabala. Ma intanto Babacar è ancora a caccia di una maglia dal 1’. Difficile se non quasi impossibile scalzare Kalinic dal ruolo di punta titolare dello scacchiere di Sousa. Complicato vedere le due punte di cui tanto si è parlato in queste ultime settimane contro un avversario che la Fiorentina può, o meglio deve, per forza battere per risalire in classifica. E soprattutto allontanare malumori e perplessità. Nelle 6 presenze collezionate fin qui dal senegalese di nascita, fiorentino di adozione, Baba è già a quota 4 centri in 301’. Una media di 1 gol ogni 75’. 8, invece, le presenze di Kalinic per 612 minuti giocati con 2 reti ed un assist, per una media gol di 1 rete ogni 312’. In pratica Baba ha segnato il doppio giocando la metà. Tra numeri, cabale, e ricorrenze, domenica Baba ci prova, o meglio ci spera. E chissà se Gasperini sarà costretto a veder ancora una volta esultare Khouma per un gol da avversario.
Di
Gianluca Bigiotti