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Conte-Agnelli, insulti e gestacci. Il tecnico: “Bisognerebbe essere più educati”

Conte

Il dito medio dell’allenatore, i ‘vaffa’ del presidente bianconero. Scene non certo educative per Juve-Torino ieri sera in Coppa

Sui quotidiani stamani si parla dello scontro tra Agnelli e Conte ieri durante Juve-Inter di Coppa Italia. Uno scambio di insulti e gestacci non certo educativo. Ci vorrebbe la Var, al gong, per scovare immagini e setacciare labiali, in un finale movimentato. Agnelli che lascia la tribuna urlando qualcosa a Conte, l’allenatore nerazzurro che alza la testa, infilandosi nel tunnel, e dice a sua volta qualcosa. Mentre, uscendo all’intervallo, Conte aveva fatto un gestaccio verso la tribuna. Lui taglia corto: «Ci dovrebbe essere più educazione e sportività, il quarto uomo ha sentito cos’è successo durante tutta la partita». Insulti, pare, scrive il Corriere della Sera.

FURIOSO. Conte è in modalità sbraitante dopo nemmeno dieci minuti come, a Torino, l’hanno visto mille volte: la miccia è la caduta in area di Lautaro, buttato a terra dalla sua stessa inerzia, per un calcione a vuoto, dopo aver mancato il pallone. Niente: salentino e fumantino, il tecnico salta su dalla panchina per gridare la propria opinione all’arbitro, tra parole e indice puntato. Siamo al primo incontro ravvicinato con Daniele Chiffi, il quarto uomo. Tre minuti più tardi, Conte applaude platealmente il direttore di gara, sul confine dell’area tecnica, per l’ammonizione rifilata a Darmian. Costringendo Chiffi a un’altra passeggiata verso di lui, per stopparlo con altrettanto evidente gesto delle braccia: ehi, diamoci un taglio.

BONUCCI. Dalla parte opposta si era alzata la voce di Bonucci, verso la panchina dell’Inter: «Devi rispettare l’arbitro». Detto da uno che più di una volta s’è confrontato a muso duro con gli stessi arbitri — do you remember con Rizzoli, in un derby? — suonava vagamente comico. Dopodiché, ogni chiacchiera è ammessa e comprensibile, in stato di trance agonistica.

TIFOSI. E chissà che sarebbe successo con l’arena piena e non deserta. Del resto, già all’arrivo del pullman nerazzurro, qualche tifoso juventino era arrivato dalle parti dello Stadium, non esattamente il centro storico, per dirgliene due a Conte: colpevole di essere passato all’arcirivale e non solo a un’avversaria.

GESTACCIO E INSULTI. Come aggiunge La Repubblica, ieri Conte sembrava il più grande dei nemici della Juve: in campo ha protestato chiedendo un rigore (non c’era) su Lautaro, ha discusso con Bonucci, ha litigato con i dirigenti bianconeri già alla fine del primo tempo: la Juve parla di un gestaccio (dito medio) condito da una parolaccia indirizzata forse ad Agnelli, forse a Nedved. Al fischio finale, invece, Agnelli è stato ripreso dalle tv con un labiale inequivocabile: («Vaffa… parla ora… cogl..»). Ai microfoni, Conte non ha mica negato le scintille: «Le fonti della Juve dovrebbero dire la verità, anche il quarto uomo penso abbia visto e sentito che cosa è successo per tutta la partita. Bisognerebbe essere più educati. Non c’è niente da aggiungere, io dico solo che bisognerebbe avere più sportività e rispetto per chi lavora».

VERSIONE INTER. Il giorno dopo la rabbia non è certo scemata, si legge stamani su Gazzetta.it. Anzi. L’Inter è furibonda per quanto successo fuori dal campo ieri sera all’Allianz Stadium. Antonio Conte avrà anche commesso l’errore di rispondere con quel dito medio a fine primo tempo, ma è stata la reazione – comunque sbagliata – ai pesanti insulti e alle provocazioni di dirigenza e panchina bianconere. E questo sarebbe il sequel di atteggiamenti arroganti tenuti già negli incroci della scorsa stagione e che tradiscono un odio che va oltre gli aspetti sportivi, sottolinea il sito della rosea. Non dovrebbe arrivare un comunicato ufficiale ma filtra appunto l’enorme fastidio per l’atteggiamento della dirigenza e della panchina bianconera, che avrebbero preso di mira non soltanto Conte anche prima della frase di Bonucci (“Rispetta l’arbitro”) in seguito alla proteste del tecnico per il presunto rigore su Lautaro. Gli insulti, assicura l’Inter, erano iniziati prima e sono proseguiti nell’intervallo con altre parole grosse. Fino al triste epilogo, con il presidente bianconero Andrea Agnelli che mentre raggiunge il campo da del “cogl…” a Conte.

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