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Consigli: “La parata su Ribery tra le più importanti. De Zerbi e la costruzione dal basso…”

Il portiere del Sassuolo parla di alcuni suoi interventi e del cambiamento del ruolo con il tecnico neroverde

Andrea Consigli, portiere del Sassuolo, parla alla Gazzetta dello Sport del suo ruolo e della sua stagione citando anche un episodio con la Fiorentina: «Sono cresciuto nell’idea che il portiere deve parare, e ci si allenava per quello. Il gioco con i piedi solo per i rinvii: era un calcio diverso. Quando sono arrivato a Sassuolo, già con Di Francesco, che pure giocava un calcio diverso, c’era la ricerca del passaggio e della palla morbida a terzini e mezze ali. Con De Zerbi sono diventato un giocatore di movimento».

CON DE ZERBI«Di certo non è una cosa che ho subìto. Sono un ragazzo cui piace sperimentare, mettersi in gioco: all’inizio quando si parlava di certi smarcamenti e copertura degli spazi mi sembravano cose strane, poi dopo effettivamente ci entri dentro, ti ci vedi sempre di più, devi capire il gioco e viene tutto più naturale. Non solo a me, anche a Pegolo che è pure più vecchio di me… Ora la alleniamo pochissimo. E questo vuol dire che è stato bravo l’allenatore a trasmettere».

COSTRUZIONE DAL BASSO. «A essere sincero, in tre anni mi ricordo al massimo tre o quattro gol presi così: un con il Bologna perché a Magnanelli rimase palla sul piatto forse Chiriches con l’Inter ma mai una roba diretta. A noi non è mai capitato un gol come quello del Porto alla Juve in Champions… E invece mi ricordo tantissime occasioni create costruendo dal basso. Poi è vero che tante squadre costruiscono male e lì allora prendono gol. Noi abbiamo De Zerbi che ti dà un metodo, un concetto, non abbiamo giocate codificate. Altri invece sì e quando l’avversario ti studia bene ti può disinnescare. Poi abbiamo altri problemi, ma sulla costruzione dal basso facciamo scuola».

PARATE. «Con la palla sei il primo attaccante, e senza l’ultimo difensore. Da quando c’è De Zerbi siamo una squadra votata all’attacco, ma siamo migliorati molto anche in non possesso. Quest’anno sto facendo bene perché aiutato dalla difesa, che copre molto meglio. E comunque parate importanti ne ho fatte tante: col Benevento all’andata verso fine partita, la partita successiva su Ribery con la Fiorentina, al ritorno ancora con il Benevento. Veramente tante, sì, belle, difficili».

(la parata su Ribery a 3′ 24”)

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