La sconfitta con l’Empoli ha ridotto al lumicino le speranze di Europa e, di conseguenza, anche tutti i discorsi relativi a una concentrazione sul presente, a una stagione da terminare dignitosamente ma senza aspettarsi scossoni di classifica.
La sconfitta con l’Empoli ha accelerato i discorsi sul futuro, che comunque ormai circolano da tanto e troppo tempo, sulla Fiorentina che sarà nella prossima stagione.
Una Fiorentina che deve scegliere in primis la guida tecnica, con questo dualismo Di Francesco-Pioli che pare l’opzione più credibile e poi, soprattutto, anche quel nuovo parco di giocatori da affiancare ai, pochi, confermati.
In porta la sensazione che si riparta da Sportiello, nonostante due partite giocate siano un nulla per dare giudizi, è forte. Il portiere italiano ha escluso dai giochi Benoit Costil, calciatore cercato dalla Fiorentina anche l’estate scorsa. Portiere con contratto in scadenza e non rinnovato, stile Gonzalo, con il Rennes, terzo nelle gerarchie di Deschamps nella nazionale francese.
Il grosso degli acquisti riguarderà la difesa. Milenkovic è un’operazione chiusa, o comunque definita nelle sue linee di massima. Classe 97, grosse e positive referenze avrà bisogno di un po’ di adattamento ma poi si candiderà per una maglia da titolare.
Confermato Astori e riscattato Salcedo, nel mezzo andrà fatto un altro, grosso investimento. Vitor Hugo è una pista percorribile, il costo del cartellino resta di 8 milioni ma potrebbe essere lui quel tassello mancante per il dopo Gonzalo.
Senza tralasciare altri due nomi: il primo è quello di Hoedt, pallino di Corvino, già sondato in passato, il secondo è quello di Lemos, centrale classe 1995 del Las Palmas autore di una stagione folgorante in Liga. Uruguaiano, potrebbe arricchire la già folta colonia in rosa.
Sugli esterni il discorso è diverso e, per certi versi, complesso: a Diks verrà data una seconda possibilità, mentre a sinistra occorre trovare un titolare, più che un’alternativa a Milic e Maxi Olivera. Senza tralasciare un ritorno di Piccini o Venuti, lasciando stare l’idea Lirola o Zappacosta. Strade poco percorribili visti i proprietari e i costi dei cartellini. Potrebbero tornare di moda Widmer o Laxalt ma anche Barreca, terzini non proprio di ruolo ma adatti a un gioco offensivo.
A centrocampo andrà rimpiazzato Badelj, detto che Sanchez verrà riportato nel suo ruolo naturale. La pista Benassi è intrigante, ma non sarà facile al Torino strappare uno dei suoi volti copertina. Nel caso di un arrivo di Di Francesco, potrebbe seguirlo nella tratta Emilia- Toscana Duncan, autore di uno scorso campionato da protagonista ma quest’anno frenato dagli infortuni. Mentre nel ruolo di vertice basso uno dei pupilli resta Torreira, ma ci sarebbe, al di là dell’omino nero, da intavolare una trattativa con Pradè.
Davanti, querelle Bernardeschi a parte (trattativa che merita un capitolo singolo e in generale una riflessione di mercato totalmente diversa), il doppio filo del futuro lega Kalinic e Babacar. Uno esclude l’altro o forse tutti e due si escludono da soli. Se partisse il croato si potrebbe dare una stagione di fiducia intera a Baba, come successo con Pazzini nel 2007-2008. Se partissero tutti e due si dovrebbe intervenire e anche in maniera pesante. Destro è in vendita, con prezzo di saldo, dal Bologna. Defrel, sempre in caso di arrivo di Di Francesco, un’opzione, Simeone una scommessa sì cara ma che potrebbe rivelarsi interessante. Infine Nestorovski: con il Palermo in Serie B rappresenterebbe un’occasione.
Di
Duccio Mazzoni