Connect with us

Rassegna Stampa

Consapevole o no, c’è l’idea di una Fiorentina italiana

Palladino e Pradè

Una squadra all’insegna dei giocatori italiani nonostante qualche addio proprio di nostri connazionali. Può nascere una Fiorentina all’italiana

Il mercato della Fiorentina sta proseguendo in modalità “andamento lento”. Palladino è partito per la tournée inglese, dove indicativamente dovrebbe mettere a punto la costruzione della squadra attraverso le sue nuove (per i giocatori) concezioni, senza i nuovi difensori, senza i nuovi centrocampisti e senza gli argentini. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

Come possa dare un senso compiuto alle prossime tre amichevoli (per fortuna con avversari di terza o seconda serie inglese) è difficile da dire. Peraltro manca meno di un mese all’inizio del campionato e l’allenatore avrebbe bisogno di un pronto intervento anziché di un’attesa così lunga.

Tuttavia dal mercato del club viola sta affiorando un aspetto interessante, una linea nuova di marca italiana. Che sia una scelta voluta o meno poco importa. La realtà è che dal primo movimento (Kean) a quelli attualmente in agenda (Colpani e Ogbonna) sta nascendo una squadra con una lingua comune, la nostra.

Sappiamo bene che i tifosi non sono troppo sensibili alla nazionalità dei giocatori, sono assai più interessati alla loro qualità. Basta chiederlo agli interisti che nel 2010 hanno realizzato la tripletta con undici stranieri su undici, allenatore (Mourinho) compreso, da Julio Cesar a Milito, con qualche inserimento degli italiani Balotelli e Materazzi.

Tanto per essere ancora più chiari: se al centro dell’attacco viola al posto dell’azzurro Kean ci fosse un nazionale nigeriano (Osimhen, tanto per dire) o un nazionale argentino (Lautaro Martinez) a Firenze sarebbero assai più contenti.

Però questa nuova linea può portare dei vantaggi, può creare un senso di appartenenza più spiccato, può aiutare a trovare più in fretta l’intesa e soprattutto può essere d’aiuto a Spalletti, che di questi tempi ne ha davvero bisogno. Dalla formazione tutta italiana che pubblichiamo all’interno di questo servizio, il commissario tecnico potrebbe trarre qualche sana ispirazione.

Tre giocatori sono già stati con lui, Biraghi, Kean e Colpani, adesso hanno la possibilità di entrare nel giro gli esterni Kayode e Parisi (soprattutto se la Nazionale del dopo-Europeo ripartirà dalla difesa a tre), l’esterno-trequartista Sottil, forse anche Ranieri.

La Fiorentina ha lasciato partire Bonaventura e Castrovilli, giocatori che avrebbero potuto arricchire questa linea tricolore, soprattutto Castrovilli che andrà a rinforzare una diretta concorrente per un posto in Europa. Resta però questa scelta controcorrente, da seguire con attenzione e in qualche modo da incoraggiare.

Anche se nella formazione-base il numero degli italiani diminuisse (e diminuirà) con l’inserimento del croato Pongracic, di un argentino (Gonzalez e/o Beltran) e di un centrocampista straniero, resterebbe comunque l’ossatura italiana, la forza trainante della squadra e anche un modo per distinguersi da altri club. Ma se alla fine ci saranno effetti immediati nel gioco e nei risultati lo vedremo solo fra un po’ di tempo.

3 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

3 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

3
0
Lascia un commento!x