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Conosciamo il Braga: da Horta a Vitinha, i pericoli sono loro. E lo stadio è affascinante
Piccola guida per conoscere meglio i prossimi avversari europei della Fiorentina
Pur rimanendo una squadra alla portata della Fiorentina il sorteggio dei playoff di Conference League poteva senz’altro andare meglio dal punto di vista tecnico. La squadra di Italiano evita una trasferta lunga e scomoda (e questo è aspetto positivo), ma pesca la squadra più organizzata dell’urna. Un po’ come stato con il Twente, i viola non avranno vita facilissima nel doppio confronto con il Braga.
La premessa è ovvia: parliamo di due partite in programma a metà febbraio, dunque tra oltre tre mesi. Con una sosta nel mezzo mai vissuta prima dai club europei e con un’intera sessione di mercato che potrà cambiare gli equilibri, almeno in parte.
Club fondato nel 1921, ma solo di recente si è piazzato alle spalle delle big portoghesi. Inarrivabili Porto e Benfica, in questo momento sta duellando con lo Sporting Lisbona per difendere il terzo posto in classifica (25 punti in 12 partite).
Approda agli spareggi di Conference League dopo essere arrivato terzo nel Gruppo D di Europa League con 10 punti, alle spalle di Royale Union SG (13 punti) e Union Berlino (12), ma davanti al Malmo FF (0).
Il tecnico è Artur Jorge, storico ex difensore proprio del Braga, il modulo più utilizzato è una sorta di 4-4-2 che può trasformarsi facilmente in un 4-3-3. Il leader tecnico è il capitano Ricardo Horta (in squadra anche il fratello André), jolly offensivo classe ’94 nel giro della nazionale portoghese. Temibile perché abituato ad andare in doppia cifra a livello di assist e gol.
Occhio però anche, e soprattuto, al giovane Vitinha. Attaccante classe 2000 in un periodo di forma davvero eccellente. Ha segnato 8 gol in 18 presenze stagionali (4 reti in 5 presenze di Europa League, è il capocannoniere della competizione insieme a Gimenez del Feynoord).
Assolutamente particolare lo Estadio Municipal. Costruito in occasione di Euro 2004, è un progetto dalle linee architettoniche innovative e una notevole opera di ingegneria. Pensato dall’architetto Eduardo Souto Moura, lo stadio, inserito in un’ex cava di pietre, si integra armoniosamente nel paesaggio, occupando il versante del Monte Crasto rivolto verso la valle del fiume Cávado. Privo di spalti nella parte superiore, lo stadio utilizza l’anfiteatro naturale costituito dal versante montuoso e si apre verso il paesaggio circostante con un forte effetto scenografico
Per i tifosi viola, che in questi minuti si stanno già muovendo, trasferta tutto sommato comoda. Occorre un volo dall’Italia per Oporto, poi con bus o auto a noleggio si può raggiungere Braga in circa un’ora.