Rassegna Stampa

Conference League: Fiorentina, poteva andare meglio. Sulla strada per Praga c’è il Braga

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L’approfondimento del quotidiano sul sorteggio di Conference League che vedrà la formazione viola impegnata contro il club portoghese

Tutti a Braga. Con la speranza, tra qualche mese, di poter fare copia incolla. Basterebbe cambiare una consonante. Da «B», a «P». Da Braga (appunto), a Praga. Sarà lì infatti, nella capitale della Repubblica Ceca, che il prossimo 7 giugno si giocherà la finale di Conference League. Per arrivarci però, la Fiorentina dovrà superare una serie di ostacoli. Un cammino lungo 2611 chilometri (tanto separa le due città) e soprattutto (essendoci di mezzo playoff, ottavi, quarti e semifinale) altre otto partite. Scrive il Corriere Fiorentino.

La seconda fase del giro d’Europa della Fiorentina insomma partirà dal Portogallo (il prossimo 16 febbraio la gara d’andata alle 18.45, il 23 a Firenze il ritorno alle 21). E, oggettivamente, poteva andar meglio. Perché è vero, i viola sulla carta partiranno favoriti, ma dall’urna di Nyon potevano pescare squadre decisamente più comode.

Del resto, non era andata benissimo nemmeno col primo playoff. Visto che, il Twente, era probabilmente il peggior avversario possibile. Ma così è e, se non altro, Vincenzo Italiano avrà tutto il tempo per studiare nel dettaglio questi portoghesi. Che, al momento, occupano il terzo posto in classifica in campionato. Staccatissimi dal Benfica (primo con 34 punti). Ma in piena lotta col Porto per la seconda piazza grazie a 25 punti raccolti nelle prime 12 giornate, frutto di otto vittorie, un solo pareggio, e tre sconfitte.

Partito fortissimo anche in Europa League (era riuscito vincere con l’Union Berlino rivelazione della Bundesliga) è retrocesso in Conference per colpa di un vero e proprio crollo nelle ultime partite. Chiudendo da miglior terzo della fase a gironi (con 10 punti). Alle spalle dei belgi del Royale Union Saint-Gilloise e dei tedeschi dell’Union.

Squadra che attualmente occupa il 37° posto nel ranking Uefa (la Fiorentina è 103sima)

L’anno scorso arrivò ai quarti di finale di Europa League dove, soltanto ai rigori, fu eliminata dai Rangers. Fresco di festeggiamento per il centenario (il club è stato fondato nel 1921) il Braga non ha mai vinto il campionato. Ma, un anno fa, ha portato a casa la Coppa di Portogallo. Merito di un allenatore (Artur Jorge) che la società si è letteralmente cresciuto in casa.

Nato a Braga, prima di arrivare alla guida della prima squadra era stato il tecnico dell’Under 23 e della squadra B. Poi, nel maggio scorso, la promozione. Il modulo è il 4-4-2 ma, l’atteggiamento, è ben lontano dal calcio tutto possesso e fraseggi tipico dei lusitani. Attesa, e contropiede. Eccolo, il suo credo.

Del resto, è questo il modo migliore per sfruttare le caratteristiche dei suoi giocatori, in particolare, di Ricardo Horta e Vitinha. Sono loro, le stelle. Il primo (28 anni) è un’ala sinistra veloce, con un gran feeling con la porta. Valutato circa 20 milioni in stagione ha già segnato 6 gol (4 in campionato, 2 in Europa League) e fornito 6 assist. L’anno scorso, a fine stagione, il conto recitava 19 centri in Liga, e 4 in Europa League.

Vitinha invece fa il centravanti. E ha chiuso la fase a gironi dell’Europa League (con 4 reti) da capocannoniere. I principali pericoli insomma, arriveranno da questi due.

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