
In casa viola, da Italiano ai dirigenti, è chiara l’importanza della gara di domani. Tanto da cerchiarla come gara della stagione
Fiorentina-Viktoria Plzen, per molti una gara come le altre, per alcuni una gara che vale una stagione. Di questo secondo gruppo fanno parte giocatori, allenatore e dirigenti della Fiorentina. Sì perché in casa viola l’obiettivo è ormai chiaro: vincere un trofeo. Ed è innegabile che la Conference League resti l’obiettivo più facile da raggiungere. Ma per arrivare in fondo serve prima avere la meglio della catenacciara formazione ceca.
Così in questi giorni la testa dei viola è stata soprattutto alla gara del Franchi di domani. Anche perché in campionato la Fiorentina sembra proprio essersi arresa alla propria mediocrità. Contro il Genoa è stata l’ennesima occasione buttata via senza neanche provarci. Hanno scelto le coppe? Difficile dirlo ma se fosse così saremmo di fronte a un gruppo di fuoriclasse a livello mentale e caratteriale. Perché nel calcio scegliere un obiettivo piuttosto che un altro è esercizio complicato.
Solitamente avviene che durante una stagione la squadra di turno vede alcuni obiettivi allontanarsi e altri avvicinarsi. Ma non per scelta propria quanto per risultati sul campo. Non ci crede nessuno che la Fiorentina abbia scientemente scelto di abbandonare il campionato quando a gennaio era quarta e in piena corsa addirittura per la zona Champions League. Anche se le scelte fatte sul mercato invernale certo hanno dato un messaggio chiaro sulle ambizioni del club.
L’ennesimo appello ai tifosi. Ma l’appello alla squadra?
“Giovedì tutti allo stadio” recitano alcuni striscioni affissi per Firenze. Appello ai tifosi, l’ennesimo, ma un appello da girare anche ai giocatori della Fiorentina che ultimamente al Franchi sono passati più da spettatori che da protagonisti. Anche perché i tifosi hanno sempre risposto presente. Giusto una settimana fa erano in 700 a Plzen e si sono dovuti sorbire uno spettacolo pietoso per 90 minuti. E non per colpa loro ma sempre di chi scende in campo.
L’appello ai tifosi è certamente giusto perché come detto per la Fiorentina questa è una partita che vale una stagione. E oggi i top player viola sono sugli spalti e non certo in campo. Ma ancora una volta è bene ricordare che in un calcio ideale deve essere la squadra a trascinare i tifosi e non sempre e solo il contrario. Dunque ok chiamare a raccolta i tifosi ma prima di tutto deve essere la squadra a dare un segnale, forte, chiaro.
Si chiamano a raccolta i tifosi per aiutare una squadra che però non è stata volutamente rinforzata quando ne aveva bisogno. Si chiede l’aiuto esterno per nascondere le lacune della rosa ma i tifosi non fanno gol, non fanno assist, non possono scendere in campo. Se ci sono sempre meno presenze al Franchi un motivo ci sarà.
Ma arriverà il tempo per cercare risposte, per approfondire una questione profonda e assolutamente delicata. Intanto con o senza tifosi la Fiorentina è chiamata a fare il proprio dovere contro il Viktoria Plzen, formazione assolutamente inferiore ai viola che dovranno legittimare la superiorità sul campo, senza appellarsi a tifosi ecc…

Di
Francesco Zei