Domenica c’è l’Atalanta per la Fiorentina. Di media 10 km in più a partita fatti dai bergamaschi, mentre i viola sono ultimi in Serie A per distanza coperta
Il crollo di San Siro non è certamente da imputare alle difficoltà di un singolo. La Fiorentina vista contro l’Inter era in evidente affanno generale, sia a livello di energie che di benzina, nelle gambe e nella testa. Sarà un caso, o forse no, ma la Fiorentina di queste prime tre giornate di campionato è la squadra che in Serie A ha messo a referto la percorrenza totale media più bassa, con 104.9 km. Non per niente col Lecce la squadra ha giocato un ottimo primo tempo per poi scomparire nel secondo, il contrario è accaduto a Vienna col Rapid, mentre con l’Inter i viola sono usciti dal match dopo 20’. Certo, aver dovuto affrontare novanta e più minuti con gli austriaci intensi, sia a livello fisico che mentale, non può non aver inciso sulla prestazione di San Siro. Con la sosta, già da domenica, è lecito attendersi una Fiorentina che duri di più sulla distanza, che corra in maniera maggiore e migliore.
CORRERE TANTO VS CORRERE BENE. Una vecchia teoria dice che, piuttosto che i giocatori, serve che ‘corra’ bene il pallone. Lo sosteneva, ad esempio, Vincenzo Montella, altro che come Vincenzo Italiano puntava sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Per l’aeroplanino erano le squadre meno attrezzate quelle che coprivano la maggior distanza dovendo rincorrere gli avversari che, essendo dotati di maggior tecnica e qualità, potevano far girare il pallone mandando a vuoto chi cercava di recuperarlo. In parte è esattamente quello che è accaduto contro il Genoa alla prima giornata quando, già dalla costruzione dal basso della Fiorentina, gli attaccanti di Gilardino giravano a vuoto senza vedere mai la palla. Il fatto che la partita si sia indirizzata su binari favorevoli ai viola, col doppio vantaggio rimediato dopo pochi minuti e alle prime occasioni, ha facilitato il tutto. Quando, però, il pallone non gira veloce in fase di costruzione ecco che arrivano le difficoltà. Con il Lecce e contro l’Inter la Fiorentina ha regalato più volte palloni sanguinosi, con Arthur coi giallorossi, con Milenkovic e lo stesso Arthur a San Siro e con errori banali che hanno permesso agli avversari di avere vita facile. Le praterie concesse agli avversari, inoltre, hanno costretto la Fiorentina a rincorrere piuttosto che a correre. Da qui il ‘meglio correre bene che correre tanto’. Col Genoa, giustappunto, la Fiorentina ha chiuso con 106 km totali, ma costringendo i rossoblu ad andare quasi sempre a vuoto.
ATALANTA E SOSTA. Domenica arriva l’Atalanta al Franchi, altra squadra che come l’Inter corre tanto, ma anche bene. La formazione di Gasperini, come quella di Inzaghi, viaggia con quasi 10 km percorsi in più a partita rispetto alla formazione di Italiano. I bergamaschi, infatti, hanno messo a referto 114.7 km di media in tre giornate, mentre la Fiorentina solo 104.9 km. La sosta, in tal senso, si spera abbia dato una mano alla causa gigliata e che abbia permesso di ricaricare le pile a chi deve correre tanto, oltre che bene, ma anche a chi deve avere la giusta lucidità di pensiero per superare l’intensità agonistica di un avversario com’è quello di Gasperini che da anni fa del ritmo un suo marchio di fabbrica.
Di
Gianluca Bigiotti