Nonostante il ko interno, successivo a quello di San Siro, contro la Sampdoria la squadra di Pioli è uscita comunque tra gli applausi del Franchi. Dopo il clima di contestazione che ha caratterizzato tutta l’estate fiorentina, la Fiesole ed il pubblico viola hanno comunque deciso di non accanirsi contro giocatori ed allenatore, riconoscendo tutti gli alibi del caso e dando prova di grande maturità. Il momento non è dei più semplici, per Pioli che ancora deve ben capire che risorse ha a disposizione, e per un parco giocatori che deve ancora imparare a conoscersi. Che le prime due gare di campionato sarebbero state in salita lo si era intuito, visto che la rosa è stata completata a ridosso della trasferta di San Siro. Anche dopo in realtà. Difficile chiedere di più. A chi scende in campo ovviamente. Sul fronte delle critiche al comparto sportivo o dirigenziale, invece, poco è stato risparmiato. E dopo un’apparente tregua la sensazione è che gli animi possano presto tornare ad accendersi. Soprattutto se dal doppio impegno contro Verona e Bologna non dovessero arrivare risposte incoraggianti.
Arma a doppio taglio la prossima coppia di partite per la Fiorentina. Perché se è vero che alibi e tempo sono stati ampiamente concessi, con parole e fatti, da parte del pubblico viola, se la Fiorentina dovesse steccare anche al Bentegodi la situazione potrebbe precipitare. Verona fuori, Bologna in casa, e poi la Juventus. I margini di errore per Pioli e per la squadra tutta iniziano a ridursi. Adesso che anche il capro espiatorio Nenad Tomovic è stato rimosso, non possono che arrivare i punti. 6 sarebbero ben graditi dal doppio confronto contro due realtà sulla carta decisamente inferiori. Meglio non illudersi tuttavia, e pensare partita per partita.
E’ inutile, e sarebbe inutile, fare drammi a questo punto della stagione. Comunque questa coppia di gare dovesse andare. Tuttavia è la storia a testimoniare che quando le annate iniziano in una certa maniera, e non si è attrezzati per sostenere determinate dinamiche, i rischi di catastrofi e cataclismi sono dietro l’angolo. Soprattutto quando alle spalle non c’è una società solida e quando la rosa è composta per lo più da giovani e scommesse. Occhio Fiorentina, dunque. Sbagliare, già da Verona, diventa vietato. Intanto al Bentegodi ci saranno oltre 1500 tifosi viola al seguito della squadra. Che sommati ai dati che parlano di 17 mila abbonati circa dicono una cosa soltanto: la maglia prima di tutto. Un atto di fede, e la voglia di tifare Fiorentina, più che uno spalleggiamento all’operato societario. Strumentalizzare questi dati vorrebbe dire non aver la minima idea del clima che si respira in seno al tifo gigliato. Che resta ampiamente diviso, e non certo fiducioso, ma che la Fiorentina non ha la minima intenzione di mollarla.
Di
Gianluca Bigiotti