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Con Sousa countdown per il divorzio. Ora dalla socierà serve chiarezza per il futuro
La stagione sta ormai giungendo al termine, e dopo l’ennesima figuraccia rimediata sabato nel derby contro l’Empoli, sono in tanti quelli che vorrebbero semplicemente premere il tasto fastforward e catapultarsi magicamente al prossimo giugno. Ma col passare delle giornate non è solo la stagione ad avvicinarsi al suo naturale termine, ma anche il matrimonio tra la Fiorentina e il suo tecnico, Paulo Sousa. E se solitamente in un matrimonio la separazione si rende definitiva firmando delle carte, quella tra i viola e il portoghese è stata proprio formalizzata dalla mancanza di una firma. Negli ultimi giorni è infatti scaduta la clausola che permetteva alla Fiorentina di rinnovare automaticamente il contratto del tecnico. La notizia non è certo un fulmine a ciel sereno, anzi era ormai nell’aria da mesi (pesci d’aprile a parte) e non necessitava di ulteriori conferme.
Quello la squadra viola e Paulo Sousa è un matrimonio che ormai si trascina da tempo e che definire logoro è quasi un eufemismo. E dire che era iniziato con i crismi di una grande storia d’amore. Partito in sordina, senza i favori dei pronostici, era sfociato inizialmente in grandissima passione. Bel gioco, risultati e quel primo posto che faceva sognare un’intera città. Ma come spesso succede nelle coppie, uno dei partner ha perso interesse e trascurato l’altro. E invece dell’atteso gioiello nel mercato di gennaio sono arrivate solo paccottiglie di scarso valore. A quel punto qualcosa nel rapporto si è incrinato.
Anche la passione è svanita e con sé i risultati e le belle prestazioni. Certo, si potevano limitare i danni e chiudere il rapporto durante la scorsa estate, quando non era difficile prevedere quale sarebbe stato il futuro. E invece il matrimonio è proseguito, tra una frecciatina e l’altra, in un clima sempre più teso. Da una parte un partner negligente e spesso poco presente, dall’altra uno permaloso e fin troppo schietto, colpevole anche di scelte tattiche spesso al di fuori di ogni logica. E se in questa metafora dovessimo inserire i tifosi come i figli per cui tale rapporto è stato portato avanti fino all’esaurimento, siamo certi che in molti avrebbero invece accettato di buon grado una separazione anticipata. Che difficilmente avrebbe migliorato poi la situazione.
Adesso però si possono ufficialmente contare i giorni che separano da questo definitivo divorzio. Entrambe le parti sono finalmente libere di scegliersi il prossimo partner. E se da una parte poco interessa quale sarà la prossima destinazione di Paulo Sousa, fondamentale sarà capire quale sarà la scelta della guida per il nuovo ciclo viola. Come già detto in precedenza, la rosa dei pretendenti è ampia ma ancora nessuna scelta è stata fatta.
Le prospettive che possono essere garantite nel prossimo futuro dalla Fiorentina sono probabilmente la chiave che porterà al nome del prossimo tecnico. E proprio da parte della società è necessaria adesso maggiore chiarezza. Non solo verso chi succederà a Sousa ma anche verso Firenze. Il rapporto con la città e la tifoseria è ai minimi storici e altri passi falsi potrebbero rendere irreparabile lo strappo creatosi in questa stagione. La base per il futuro c’è ma bisogna capire quali sono le intenzioni e gli obiettivi nel costruirlo.
