Ultime ore di mercato per la Fiorentina. Diverse falle da riempire, ma ridursi all’ultimo momento non pare aver pagato. A Pradé il compito di chiudere 2-3 operazioni
CON L’ACQUA ALLA GOLA. Le falle che aveva la Fiorentina a inizio gennaio le ha ancora. Anzi. Sono pure aumentate. Perché se la toppa in attacco è stata messa, ed alla grande, con Cutrone, per colmare le lacune degli altri reparti la Fiorentina si è ritrovata, ormai, con l’acqua alla gola. Di nomi ne sono usciti, e tanti. Dalle voci per un ritorno di fiamma per De Paul a Florenzi, passando per Duncan, Fofana, Mandragora, Meité, Bonifazi, Berge, Politano, ma anche Kanneman. Continuando con Juan Jesus, Dell’Orco, Igor. Fino ai colpi in prospettiva come Amrabat e Kumbulla. Piste, alcune sfumate da tempo, altre più o meno battute, ed altre ancora in piedi. Ma col tempo che adesso non gioca in favore della Fiorentina.
ALIBI. In estate il tempo era stato nemico del club viola. Lo hanno sottolineato più volte Pradé, Montella, e gli altri dirigenti viola, da Commisso in giù. Allestire quasi da zero una rosa nuova e competitiva non era facile. L’aver atteso a cambiare allenatore, prendendo Iachini a fine dicembre e con tante valutazioni da fare, non ha aiutato neanche la sessione invernale. E alcune valutazioni esorbitanti, da Bonifazi a Duncan non hanno agevolato le cose, nonostante il ‘i soldi non sono un problema’ che è divenuto slogan di Commisso in estate, e più di qualcuno adesso sta rinfacciando al patron viola.
COMPRARE TANTO PER COMPRARE. Non piacque sul finale della sessione estiva, non è piaciuto adesso, il concetto rilanciato dal ds viola Daniele Pradé. Perché se già a fine estate c’era la sensazione che più di un colpo fosse rimasto in canna, e che erano rimaste delle falle in diversi reparti, adesso la cosa è ancor più lampante. Anche a livello numerico, in mezzo al campo, è emergenza pura. Un centrocampista potrebbe anche non bastare visti i problemi occorsi a Castrovilli. E serve un difensore.
VENERDI’ IL GONG. Tre giorni e si chiuderà il mercato. Domani la Fiorentina va a San Siro costringendo Iachini a dover schierare Eysseric in mezzo al campo per mancanza di alternative. E l’impegno non è dei più banali: contro l’Inter la Fiorentina, infatti, ha l’ultima possibilità di sperare di dare un senso alla propria stagione, condannata, altrimenti, al dover solamente guardarsi le spalle ed evitare il rischio B. Che anche quando le cose andavano male con Montella sembrava più uno scenario apocalittico che realtà seriamente avverabile.
ARRIVA ROCCO. Tra meno di 24 ore Rocco Commisso sarà in Italia. Seguirà la gara del Meazza e l’ultima fase di questa sessione invernale che si è aperta col colpo Cutrone, ma al quale poi non hanno fatto seguito le premesse che si erano create. E non solo dalla stampa, ma anche dai diretti interessati a suon di ‘rinforzeremo la squadra’ e ‘stiamo lavorando’ di Pradè, Barone e Commisso stesso. Adesso il countdown.
A Pradé il compito di mettere a segno almeno due-tre operazioni per dare a Iachini una rosa ‘omogena’ come dice il tecnico, o meglio completa, e non piena di falle, che possa far guardare al futuro con maggior serenità. Ormai, infatti, il presente è già stato condizionato da una strategia di attesa non proprio azzeccata. E la sensazione che il salto di qualità non sia fattibile, adesso, è sempre più concreta.
Di
Gianluca Bigiotti