Con la Roma serve fare risultato per chiudere al meglio un anno solare disastroso sul campo. Una Fiorentina incerottata deve confermare il trend positivo con le big
Il punto contro l’Inter non rivoluziona niente nella classifica della difficile stagione viola. Ma permette alla Fiorentina di approcciarsi alla sfida di venerdì con la Roma, l’ultima del 2019, con un po’ più di tranquillità, sia nei giocatori che nell’allenatore.
Chiaro che i problemi sono tutt’altro che risolti. La Fiorentina resta una squadra in involuzione a livello di gioco mostrato. La partita contro la squadra di Conte lo ha confermato, sebbene l’atteggiamento mentale della squadra sia stato stavolta positivo. L’assenza di Ribery e il drastico calo di prestazioni di Chiesa hanno pesato non poco nella manovra offensiva della squadra. Ma non è tutto. Il centrocampo paga un momento di appannamento di tutti i suoi interpreti.
MEDIANA IN AFFANNO. Castrovilli è chiaramente diventato imprescindibile per la sua qualità e i suoi cambi di ritmo. Nonostante ciò, il giocatore è in calo fisico, come dichiarato dallo stesso Montella al termine della sfida con l’Inter, e coi nerazzurri ha subito un risentimento muscolare, costringendo il tecnico gigliato a sostituirlo nel finale di gara. Contro la Roma potrebbe farcela e questa è la buona notizia, ma non ci si può aspettare che l’ex Bari vada a mille all’ora.
Chi in calo è da diverse settimane è Pulgar: il cileno continua a correre più di tutti ma la qualità delle sue giocate ha subito un brusco calo. Così come è stabilmente sotto la sufficienza la stagione del ritorno di Badelj, che ha fin qui tradito le aspettative. Con la Roma possibile spazio per Benassi: l’ex Torino può aiutare a riempire maggiormente l’area di rigore, ma non brilla per capacità di palleggio.
QUANTI ACCIACCHI. Alla situazione del centrocampo va aggiunta la condizione precaria di Chiesa, che rischia il forfait contro la Roma. Ecco che il quadro non è dei più rassicuranti. Tranne i due esterni di centrocampo Dalbert e Lirola, entrambi apparsi in crescita nella sfida con l’Inter, nessuno dei giocatori offensivi titolari sta attraversando un momento positivo. Eccetto Vlahovic, ormai da considerarsi un titolare visto l’infortunio più grave del previsto di Ribery. Il serbo sarà galvanizzato dal gol decisivo con i nerazzurri, ma non si può ripetere l’errore di chiedere a un classe 2000 di sostenere da solo l’attacco della Fiorentina.
EFFETTO BIG MATCH. Ecco che in aiuto dei viola arriva l’avversario. Non proprio la Roma, peraltro in grande condizione e macina-punti in questa fase del campionato, ma il tipo di sfida che la Fiorentina ha davanti. Mentre le sfide con le medio-piccole ingolfano gioco e risultati della Fiorentina, i big match esaltano il roster di Montella, che contro le grandi ha raccolto più punti del previsto e ha quasi sempre offerto buone prestazioni. Oltre tutti gli acciacchi e i malumori, con una squadra che va a mille come la Roma bisognerà mettere in campo l’intensità giusta.
Per chiudere al meglio un anno solare sul campo disastroso, ma che ha visto a partire da giugno una grande svolta nel futuro della Fiorentina.

Di
Marco Zanini