Il classe 2005 ha ben figurato sia sulla fascia (da adattato) che da centrale, dopo i minuti finali a Napoli
Se il debutto con il Napoli era stato di fuoco, nei minuti finali di una sfida vinta meritatamente ma caldissima, la seconda apparizione è stata più semplice ma ugualmente convincente per Pietro Comuzzo. Il giovane classe 2005 è stato lanciato da Italiano nella mischia dopo dieci minuti nel ruolo di terzino destro. Una posizione non naturale, dal momento che nasce come centrale e sviluppa anche nel settore giovanile la sua crescita come interno in difesa. Nella ripresa poi Comuzzo è tornato centrale, con Pierozzi a destra. Ma la prima in Europa per Pietro è scivolata via alla grande: movimenti precisi, due buone chiusure per prendere confidenza con Ivanovic, numero 10 e giocatore più talentuoso dei serbi. Così scrive La Repubblica.
PRONTO. Dalla difesa all’attacco il passo è stato breve e il numero 37 prima ha cercato Beltran con una palla a tagliare da destra, poi ha offerto allo stesso argentino un cross concluso dal Vichingo sulla traversa. Un crescendo di fiducia e giocate rese semplici ma nella forma difficili, come una pressione alta, uno scarico di prima e dei movimenti a favorire gli inserimenti dei compagni. Giocate da chi convive con la squadra da una vita. Tutto nella norma anche nella ripresa, fatta di ordinaria amministrazione e altrettanti buoni disimpegni. Un bilancio da sei e mezzo abbondante e che conferma Comuzzo pronto per giocare nella prima squadra non solo in maniera occasionale.
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Redazione LaViola.it