Editoriali
Come complicarsi la vita, atto ennesimo. Praga è più lontana, ma non irraggiungibile
La Fiorentina si complica ancora una volta la vita. Dopo essere andata avanti, in casa, riesce a farsi rimontare dal Basilea. Finale di Conference più lontana, ma non irraggiungibile
Evidentemente alla Fiorentina piace complicarsi la vita. Come accadde nel finale di stagione dell’anno scorso, quando i viola di Italiano caddero rovinosamente 0-4 con l’Udinese e 4-1 con la Samp appena matematicamente salva, come con quell’autogol allo scadere con la Juventus in semifinale d’andata di coppa Italia, come dopo il successo esterno all’andata 0-4 a Braga o dopo l’1-4 a Poznan. Nonostante l’urna di Conference fosse stata benevola (per quanto trattasi sempre di impegni europei), rimandando (eventualmente) l’incrocio con West Ham e Az, anche col Basilea la Fiorentina ci ha messo del suo per rendersi più difficile la corsa verso Praga. Che adesso diventa una rincorsa.
CRITICITA’. Tanti gli aspetti che non hanno funzionato nella gara con gli svizzeri, altrettanti che potevano funzionare in maniera migliore. Da una condizione fisica preoccupante a livello collettivo ad una scarsa brillantezza negli elementi che dovrebbero fare la differenza, passando per le croniche difficoltà da parte di qualche singolo nel segnare, di altri nel difendere e di altri ancora nel creare, fino ai cambi apparsi tardivi. Poi c’è un’altra serie di aspetti che, ultimamente, continuano a ripetersi: la linea difensiva alta è tornata a non pagare, col modesto Basilea che poteva fare ben più di due gol al Franchi, come tre ne aveva fatti la Salernitana, 3 il Poznan a Firenze, 3 il Monza e via discorrendo. Poi c’è l’aspetto mentale: in una semifinale europea, se vai avanti giocando in casa, ha senso continuare col pressing alto, altissimo, contro una squadra che fa delle ripartenze la propria arma migliore? O si poteva cambiare atteggiamento a gara in corso? Sia chiaro, se la Fiorentina è arrivata dov’è oggi, cioè in una semifinale europea e in finale di Coppa Italia, molto se non tutto lo deve proprio alla mentalità data dall’allenatore. A volte, però, si potrebbe pensare di cambiare qualcosa. Detto che alcuni singoli sembrano essere in riserva, altri non riescono a rendersi utili come qualche settimana fa (Barak-Castrovilli, giusto per citarne alcuni).
FINALE PIU’ LONTANA, MA NON IRRAGGIUNGIBILE. La finale di Conference League, insomma, si allontana per la Fiorentina, anche per le caratteristiche dell’avversario, molto compatto dietro e abile nello sfruttare le ripartenze che la squadra viola dovrà (ancor più del solito) concedere in Svizzera, oltre al fattore ambientale, col Basilea che potrà contare su un pubblico caldo. Le qualità che può mettere in campo la Fiorentina, tuttavia, sembrano essere superiori. Dalla loro i rossoblu possono contare su solidità, fame ed organizzazione, che al Franchi hanno fatto la differenza. Gli enormi sacrifici che questa Fiorentina ha dovuto e voluto sostenere per arrivare in fondo a questa competizione, però, impongono di provarci e di crederci ancora. Praga è più lontana, ma non irraggiungibile. Se Poznan e Braga hanno sfiorato l’impresa partendo da passivi di 0-4 e 1-4…E arrivarci dopo aver ancora una volta superato un harakiri come quello di ieri, rimettendo in piedi qualcosa che pareva essere indirizzato ad un esito avverso, potrebbe essere ancora più bello.