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Commisso: “Vlahovic non lo do a nessuno. Siamo migliorati di 6 posizioni. Tempi sbagliati per acquistare la Fiorentina, ma non scappo”

Rocco Commisso

Lunga intervista per il presidente viola: “Mercafir una buffonata, futuro a Campo di Marte o altrove. Vedremo. Pradè, Prandelli e Ribery…”

Parla così il presidente viola Rocco Commisso a Rai Radio 1: “Pradè? Io sono soddisfatto con tutti, quando ho critiche da fare le dico in privato. L’ultimo giorno i giudicati parleranno, se avranno fatto un buon lavoro o no. Il mercato è finito, a meno di sorprese ma sarei sorpreso anch’io”.

MIGLIORAMENTI.Guardiamo la realtà. Quando sono arrivato a Firenze la Fiorentina giocava una partita per non retrocedere. Abbiamo riportato la Fiorentina dal 16° al 10° posto. Nessuno il primo anno è andato avanti di 6 posti. Quest’anno è vero, non abbiamo iniziato bene, abbiamo cambiato allenatore. Ma 8 partite fa eravamo 17°, ora siamo 11°. Siamo migliorati di 6 posti. Fino ad oggi siamo migliorati di 6 posizioni: nelle ultime 8 partite nessuno in A è migliorato di 6 posizioni”.

STADIO. “Io sto imparando a conoscere l’Italia. Ho detto quando sono arrivato che venivo in Italia per riportare al calcio e all’Italia quello che il calcio e l’Italia che avevano dato a me. Non venivo per fare business, non ne avevo bisogno. Alcune cose me l’aspettavo, conoscendo la burocrazia, altre no. Il Comune di Firenze ha parlato di stadio per 15-20 anni, credevo fossero preparati a fare qualcosa. Siamo partiti subito con Campo di Marte, ma la Soprintendenza ha detto che non si poteva fare. Poi c’è stata la Mercafir, ma è stata una buffonata perché volevano solo i soldi di Rocco per la zona. Ora siamo tornati al punto in cui avevamo iniziato, il Franchi, e i Beni Culturali ci hanno detto quello che non potevamo fare. Quindi ok, se è un monumento che mettano i soldi. Io non ne metto più in questo stadio. La città dice che vuole fare lo stadio con soldi loro, vediamo se il futuro della Fiorentina sarà a Campo di Marte o altrove”.

PRANDELLI.Rinnovo? Un giorno alla volta. Io sono arrivato qui con un contratto di 3 anni che aveva Montella, ritenevo che era giusto tenerlo. Se non aveva quel contratto magari non succedeva. Ora abbiamo un contratto con Prandelli, voluto da lui, che finirà a giugno. Poi si vedrà. I risultati contano, così come la meritocrazia, che nel calcio non è importante ma per me è importantissima. Quando qualcuno fa bene è giusto riconoscerlo”.

VLAHOVIC. “Non è stato facile per il ragazzo, uno o due mesi fa si diceva di mandarlo in B, come hanno fatto altri. E Prandelli ha riconosciuto il valore del ragazzo, io l’avevo già riconosciuto l’anno scorso. Prandelli ha detto di farlo giocare, e ora Vlahovic è come un fiore. È fiorito e tutti lo vogliono. Ma io non lo do a nessuno”.

KOKORIN.Devo ancora vederlo, l’ho visto solo nei video. Ma credo in Pradè e in quelli che lo hanno portato qui, spero che andrà bene”.

OBIETTIVI.Riprenderebbe la Fiorentina? Sì, forse i tempi sono stati sbagliati. Ho speso molti soldi per prendere la Fiorentina e poi è arrivato al Covid. Con il Covid i nostri ricavi sono decimati, sono i più bassi degli ultimi 15 anni. Non c’è nessuno che vuole vincere come me. Ma io metto i soldi, devo vedere le cose giuste e quelle sbagliate, ci vuole pazienza. Noi abbiamo ricavi da 80-85 milioni, competiamo con chi ha ricavi per 200-300-400 milioni, c’è il Fair Play Finanziario, e io sono un business man. Non sono andato in bancarotta finora. Scudetto un giorno? Speriamo. Io non faccio promesse che non posso mantenere. Vedo che i politici qui in Italia parlano e dicono cose. Il primo anno è stato un anno di transizione, lo avevo detto. Quest’anno stiamo andando ok. Ho detto che quest’anno voglio arrivare nella parte sinistra della classifica e fare meglio dell’anno scorso, è il mio obiettivo. L’Atalanta ci ha messo 6 anni ad andare nella parte sinistra della classifica, Lazio e Napoli 8 anni per andare in Europa”.

RITORNO DEI TIFOSI NEGLI STADI. “Sono pessimista, non guardo solo l’Italia ma anche l’Europa e l’America. Qui si va avanti senza vaccini. Non credo che il campionato per quest’anno sarà aperto ai tifosi, spero che arriverà l’apertura nel prossimo anno. Certo che spero che i tifosi possano tornare negli stadi, sarebbe la cosa più bella perché i tifosi della Fiorentina sono sempre vicini alla squadra, sono stati i tifosi a portare fuori la Fiorentina dal caos con le minime critiche ai giocatori. I tifosi qui sono i numeri uno”.

RESTARE A FIRENZE. Non scappo ancora (ride, ndr). Ho 71 anni, fatemi fare qualcosa. Non so cosa succederà quando non sarò più qui. C’è questa consapevolezza in me, voglio lasciare qualcosa. Dal 1926 la Fiorentina non ha mai avuto niente di proprietà. Tra pochi giorni faremo la prima pietra del centro sportivo, che sarà il più grande d’Italia e metteremo 85 milioni per farlo. Sono 26 ettari. La cosa incredibile è che sto spendendo più nel centro sportivo che quanto le altre squadre per essere cedute ad altre proprietà. Ci tengo a lasciare qualcosa per la Fiorentina. Il centro sportivo, la prima sede nella storia viola, l’avrà fatta Rocco”.

RIBERY. “Non so se è vero che Ribery che vuole tornare in Germania, anzi ho letto cose diverse in queste settimane. Che vorrà forse rimanere qui. Non parlo oggi di futuro, non è il momento giusto. Andiamo avanti nei prossimi 2 mesi chi resterà e chi andrà via. A Rocco non piace mandar via gente, soprattutto quando fa bene”.

MEDIA COMPANY IN LEGA. “Io non sono mai andato in Lega ancora. C’è già abbastanza politica qui a Firenze. Lascio andare Barone. Io sono sempre disponibile, ho detto mesi fa a Dal Pino che con questi gruppi di finanziamenti che il controllo lo dobbiamo tenere, e la exit strategy non ci deve mettere in difficoltà. Su questi punti ci dobbiamo confrontare. Serve unità per questo progetto, che sarà un bene per il calcio. Quando il calcio è stimato da chi viene da fuori dall’Italia come me e da questi fondi, è un bene per il calcio”.

CHIESA.L’abbiamo venduto alla Juve. E’ un grande giocatore, era buono per la Fiorentina ma è voluto andar via e ora sta facendo successo alla Juve. I giocatori sono come piccole imprese, con i loro procuratori. È un calcio malato in un certo senso, rispetto a 30 anni fa”.

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