Ieri il presidente della Fiorentina si è nuovamente scagliato contro tutti. E i toni si fanno ancora più duri
Il livello della tensione tra Firenze e la Fiorentina continua a salire. Vertiginosamente e senza sosta. Ad alzare ancor di più i toni dopo la sconfitta di domenica contro il Bologna (alla quale aveva già fatto seguito la presa di posizione di Vincenzo Italiano contro il coro “Fate ridere!” scandito dalla Fiesole ai suoi giocatori) stavolta ci ha pensato Rocco Commisso. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
LE ESTERNAZIONI
Mister Mediacom proprio non ci sta. Nessuno, più di lui, è amareggiato per questa difficile fase della stagione. Che vede la squadra viola ancorata nel limbo del centro-classifica a sei punti dall’Europa. Eppure certe critiche non gli sono andate giù: «Qualcuno dice che io parlo solo quando le cose vanno bene ma non è vero. Stavolta voglio difendere la squadra, il mister e i miei dirigenti visto che ogni giorno sono oggetto di infamie. Pretendo rispetto per il nostro lavoro» ha tuonato.
I DUE CASUS BELLI
Il primo elemento è rappresentato da quella serie di insulti piovuti in direzione della tribuna autorità da parte di alcuni tifosi al termine del ko contro il Torino del 21 gennaio. E il secondo elemento è costituito da altre offese arrivate due giorni fa dai settori adiacenti alla zona vip. Ai quali poi hanno fatto seguito gli slogan scanditi dalla curva.
«Certi cori non sono giusti. Alcuni calciatori sono stati anche presi di mira, a giorni sono eroi oppure, all’improvviso, scarsi» ha ribadito Commisso: «In America le “porcherie” che ho sentito non sono ammesse e non posso accettarle. Qui alcune critiche vengono fatte perché fanno comodo. In questo momento delicato servirebbe che il pubblico, invece di contestare, desse supporto alla squadra».
Di
Redazione LaViola.it