Duri attacchi e due ore di confronto, ma i dubbi a livello sportivo non sono stati risolti. Tante decisioni da prendere per il futuro della Fiorentina
Un toro ferito, così si è definito Commisso durante un incontro open space – in realtà davvero pieno di incornate – per rispondere a quelli che secondo l’imprenditore americano sono stati attacchi ingiustificati (le troppe critiche da Firenze, le bugie dei giornalisti, l’irriconoscenza di fronte a un investimento superiore ai 330 milioni, eccetera, gli argomenti non sono certo mancati). Ma sull’aspetto sportivo, quello collegato alla scelta del nuovo allenatore e all’assetto che Commisso vorrà dare alla struttura dirigenziale, e in generale sulle ambizioni e i sogni di rilancio, il rinvio è stato netto: è come se il presidente – dopo le aperture mediatiche del passato – avesse voluto blindare scelte che ancora non sono definite. Così scrive La Nazione.
NESSUNA INDICAZIONE. Fatti, non parole. Sembra essere questo il nuovo slogan. Un’idea sul futuro di Ribéry? No. Un piano di rilancio? «Gli obiettivi li tengo per me. Di sicuro la Fiorentina rispetto a Inter, Milan, Juve, Roma non ha debiti». L’unica vera ammissione è stata quella su Vlahovic, che ha il contratto in scadenza nel 2023 e si avvia verso un possibile rinnovo che darà la misura della ambizioni di Commisso: «Noi vogliamo tenerlo, nelle due ultime due settimane non ci sono stati incontri ma la nostra intenzione sarà quella di accontentare Vlahovic».
ALLENATORE E PRADE’. E se sulla scelta dell’allenatore la candidatura principale resta sempre quella di Gattuso (all’estero osservati anche Tedesco e Marcelino), l’incontro per definire il futuro del direttore sportivo Pradè ci dovrà ancora essere: non sembrano esserci segnali di divorzio, ma questa volta il confronto servirà per ridisegnare i confini dell’intesa, eventualmente anche da parte di Pradè, che potrebbe avere la gestione di una struttura di scouting potenziata.
BOTTA E RISPOSTA. Quello di ieri mattina è stato un incontro molto movimentato, aperto con il tono di chi ha capito quanto sia difficile misurarsi con la passione di Firenze. Quasi due ore di botta e risposta – non sono mancati i confronti personali con alcuni cronisti – che dal punto di vista sportivo non hanno risolto i dubbi, né risposto alle attese. E quella di ieri sembra essere stata solo la prima di molte (e imprevedibili) puntate.
Di
Redazione LaViola.it