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Commisso: “Stadio? Sono deluso, vedo percorso ad ostacoli. Sul mercato ho scoperto il potere degli agenti”

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C’è già delusione nelle parole del Presidente della Fiorentina per quanto riguarda le tempistiche per il progetto stadio, qualunque esso sia

Lunga intervista di Rocco Commisso al Corriere dello Sport. Queste alcune parole, cominciando dal mercato: «Ho scoperto il potere degli agenti, la fragilità delle trattative. Volevamo De Paul, Raphinha, De Rossi, Nainggolan. Il prezzo per i primi due non era quello che ritenevamo giusto. So cosa pensa la gente, ma io sono stato chiaro fin da subito. Non ho promesso la Champions, vogliamo fare meglio dell’anno scorso. Tra entrate e uscite siamo lì, abbiamo aumentato il monte ingaggi a 50 milioni ma è poco. Con il nostro fatturato non puoi spendere 230 milioni, devi cambiare quel meccanismo e aumentare i ricavi».

E’ il grande tabù. 

«Nella stagione 2017-18 la Juventus aveva 402 milioni di ricavi, la Roma 257, la Lazio 128, sto citando dati pubblici, e il Manchester United 590. I bianconeri hanno avuto l’anno scorso un fatturato di 585 milioni e in questa stagione un monte ingaggi di 300».
 
Come produrre più utili? 
«Infrastrutture. Lo stadio, il centro sportivo. Con Mediacom abbiamo una lunga storia fatta di investimenti. Abbiamo speso 3,6 miliardi di dollari in acquisizioni e altri 5,4 per aggiornare e migliorare i nostri sistemi, totale 9 miliardi. Applicheremo lo stesso principio alla Fiorentina. Non vogliamo guadagnare ma crescere. Vogliamo uno stadio e un centro sportivo dove staranno tutti, donne, academy, prima squadra, giovanili, con piscina, campi, palestra».

A che punto siamo? 
«Sono un po’ deluso. C’è voglia di fare, ma vedo un processo lungo, pieno di ostacoli. Un architetto mi presentò un progetto di restyling del Franchi dove le curve restavano uguali. Non mi piaceva. Volevamo una cosa diversa, con il pubblico vicino al campo e uno spazio vivibile per i tifosi. Poi abbiamo visto un altro progetto, molto bello, curve vicine, tutto coperto. Certo, preferiremmo costruire uno stadio da zero. Qui negli Usa hanno buttato giù e ricostruito lo Yankee Stadium. Ci sono anche i progetti per il centro sportivo, a Campi Bisenzio e a Bagno a Ripoli. Ma poi ho scoperto che c’è una legge sul rispetto del paesaggio e allora bisogna andare piano anche lì. Mi sono fatto in macchina Firenze-Roma, il paesaggio è immutato da trecento anni, in America avrebbero costruito, ma capisco che è grazie a questo rispetto che Firenze è rimasta splendida».

Avete molti progetti, ma una data certa? Una previsione? 
«Mi dispiace ma non dipende solo da me. Abbiamo più opzioni sul tavolo, l’importante è che si faccia fast fast fast, con i costi giusti e che io abbia il controllo. Dobbiamo attendere il parere di tanti, a cominciare dalla Soprintendenza, aspettiamo un paio di mesi, non ho idea».

LEGGI LA SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA A COMMISSO

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