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Commisso: “Stadio? Se non ho controllo e non si fa veloce non lo faccio. Dispiace per Ribery”

Il presidente della Fiorentina ha parlato dei fatti di attualità sportiva ma non solo, soffermandosi su centro sportivo, stadio e cultura fiorentina

Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso è intervenuto ai microfoni di Radio Toscana. Queste le sue dichiarazioni: Ribery? Accettiamo le tre giornate di squalifica e andiamo avanti. Mi dispiace per lui, da eroe guarda che succede in una settimana. I tifosi mi vogliono più bene se vinciamo. Sono venuto a Firenze e non ho vinto nulla. Tutti vogliamo vincere qualcosa, cominciando da domani speriamo”.

“La squadra? Oggi non li ho visti, ieri ho visto tutti i ragazzi. Erano demoralizzati, specialmente Franck. Cosa ho detto al gruppo? A Franck ho detto che per me non è cambiato niente, è lo stesso del giorno prima. Gli voglio bene come prima, così come a Chiesa e a tutti gli altri. Loro sanno quel che faccio per loro e quanto ci tengo a fare bene. I tifosi sono stati eccezionali, mai arrivate critiche. Ogni tanto mi danno qualche consiglio. Mi avete ricevuto dimostrandomi grandi sentimenti, grande calore. E’ stato bellissimo”.

“In cosa deve migliorare Firenze? Io vivo fuori da New York, quando ci vado non vedo l’ora di tornare a casa. E’ bellissima ma alla mia età preferisco starmene a casa. Firenze è differente: è piccola, a misura d’uomo, non c’è spazio per ora. L’ho trovata molto pulita.

CENTRO SPORTIVO. “Oggi sono andato da Casamonti per il centro sportivo. Abbiamo già comprato una proprietà, domani speriamo di concludere l’acquisto dell’altra per avere in mano l’intera area dove sorgerà il centro sportivo. Abbiamo speso 5 ore a pianificare campi, edifici, palestre… Sarà bellissimo, e costerà assai soldi”.

SULLO STADIO.Chiesa promessa mantenuta come stadio? Chiesa dipendeva solo da me, per lo stadio c’è di mezzo la politica e la burocrazia. Se non ho controllo e non si fa molto veloce non so se lo faccio. In quattro anni. Tempi massimi per chiudere trattativa terreni Mercafir? Non lo so, ci dev’essere un bando di acquisto del terreno e non so quanto ci voglia. Un mese o due forse. Mi piace quello spazio? Non è che mi hanno portato cinque spazi. Abbiamo iniziato con Campo di Marte, il Soprintendete Pessina ha detto che non si poteva fare. Pessina deve prendere certe decisioni, io altre, seguendo quello che è meglio per me e per i tifosi della Fiorentina”.

CHIESA E NON SOLO.  “Uno tra Tonali e Ibrahimovic a gennaio? Sogni… non saprei ancora. Se Chiesa va via è pronto il sostituto? No, non so niente. Non abbiamo parlato con Chiesa, è stato fatto quello che avevo detto. Sta a me e a lui, insieme le cose si fanno”.

ARIA NUOVA. “Cambiamenti? Può darsi che con una nuova leadership, e non solo con i soldi, le cose cambieranno. Nella mia azienda i ruoli più alti sono con noi da 20-25 anni, non ci sono tante altre realtà così. Quando si fa uno sbaglio non posso cacciare. Se rubano o fanno cose che non mi piacciono è una cosa differente, ma anche io sbaglio. Ora dobbiamo sistemare le cose, partendo dagli arbitri”.

CURIOSITÀ. “Canzone preferita? Una sola non ce l’ho. La prima canzone che ho imparato a suonare è stata la Calabresella. Venendo a Firenze mi sono innamorato di Firenze Santa Maria Novella, poi ora l’inno della Fiorentina di Narciso Parigi. Quando mi sono sposato c’era la musica del Padrino, che è uscito nel ’75”.

“Firenze paziente? Servirà pazienza con me (ride, ndr)! Sto lavorando su molte cose e devo portare qualcosa. Sento di aver fatto ripartire la passione? “Devo dire che siamo tutti insieme, sia quando si festeggia che quando si soffre, e questo è il riconoscimento che voglio dare ai fiorentini. Provato il lampredotto? “Sì, e la trippa mi piace assai!”.

 

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