Il patron viola apre all’ipotesi di ristrutturare il Franchi ma a determinate condizioni. Sulla ripresa del campionato, invece: “E’ un pasticcio”
Parla così il Presidente della Fiorentina Rocco Commisso al quotidiano America Oggi:
RESTYLING FRANCHI. “Sono entrato nella mentalità dei fiorentini che amano questo impianto, e non vogliono demolirlo, magari rinnovarlo. Se il Governo facesse una norma per nominare i sindaci commissari per le grandi opere pubbliche, come ha suggerito il sindaco Nardella, allora la ristrutturazione dello stadio Franchi può chiaramente essere realizzata. Ma bisogna fare presto e semplificare una burocrazia che rischia di compromettere non solo il ‘remodeling’ del Franchi ma anche e soprattutto la realizzazione di un nuovo impianto”.
“Non investirò nemmeno un centesimo – afferma con determinazione Commisso – se i miei suggerimenti (per la ristrutturazione del Franchi) saranno poi sindacati. Sono pronto al dialogo ma le mie decisioni non possono essere messe in dubbio. Sono pronto al dialogo per trovare una sintesi tra esigenza di rendere il Franchi uno stadio moderno (e mantenere tutto il significato e la forza simbolica che ha sempre avuto, come ha affermato Nardella), ma questo lo si può ottenere solo se verranno eliminati i paletti burocratici (e politici) che fino a oggi hanno ostacolato sia il progetto del Franchi come quello del nuovo impianto nell’area Mercafir di Firenze” aggiunge Commisso ad America Oggi.
MERCAFIR. “Noi siamo pronti a investire oltre 300 milioni di euro per lo stadio e per la zona commerciale e alaberghiera – ha detto il patron della Fiorentina – ma non ad addossarci le responsabilità fiscali e le spese per il recupero ambientale”.
CAMPIONATO. “E’ un bel pasticcio soprattutto per le condizioni in cui versano alcune squadre della serie A che in mancanza di liquidità potrebbero avere serie ripercussioni (economiche) sul loro futuro. A determinare il percorso del campionato (e quindi la sopravvivenza di alcune società della A) saranno le clausole contrattuali che la Lega ha con Sky, e il Governo. Se il Governo dovesse decidere di sospendere il campionato allora Sky sarebbe costretta a pagare, se invece il campionato, una volta ripreso, dovesse essere poi annullato per motivi di ‘minaccia alla salute pubblica’, allora Sky potrebbe esimersi dai pagamenti con conseguenze devastanti per tutti. A decidere in ogni caso – conclude il presidente Viola saranno sempre ‘I Poteri Forti” del calcio italiano che in questo momento è diviso in due gruppi, in continuo contrasto tra di loro. Se si metteranno d’accordo il campionato riprenderà, ma se continuano a litigare (per interessi vari) allora sarà difficile trovare una soluzione”
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Redazione LaViola.it