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Commisso: “Non è arrivato il momento di andarmene. Viola più forte, Palladino la porti dove merita”

Commisso - Fiorentina

Le parole del presidente della Fiorentina sulla squadra: “Pradè ha fatto un grandissimo lavoro, in questi anni ci è mancato solo un trofeo”

Non solo tema stadio. Queste altre parole di Rocco Commisso al Corriere Fiorentino: “Fino a oggi abbiamo speso 430 milioni per acquistare la Fiorentina, aggiungendo ogni anno giocatori e creando il Viola Park. Un investimento molto, molto più alto di quando abbiamo comprato la squadra. La mia non è una critica, sia chiaro, ma nessuno ha speso come noi in questi 5 anni, né i Della Valle, né i Pontello, né i Cecchi Gori messi insieme. Ne sono orgoglioso. Quando mi chiederanno “che cosa hai fatto per Firenze?” risponderò “guarda cosa ho fatto, ho speso tutti questi soldi per fare di Firenze, sportivamente parlando, una città all’avanguardia””.

UN TROFEO. La Fiorentina è una squadra da 7°-8° posto fisso?Io dico che l’unica cosa che ci è mancata in questi anni è un trofeo. Abbiamo perso tre finali: se i trofei fossero arrivati, tutti sarebbero molto più contenti. Io per primo. Ma siamo dove siamo, e vogliamo arrivare più in alto del 7°-8° posto: abbiamo la possibilità, perché la squadra è più forte dell’anno passato”.

LA SQUADRA. Che Fiorentina vede? “Speriamo bene, abbiamo cambiato undici giocatori. Daniele Pradè ha fatto un grandissimo lavoro per creare la squadra e ora tocca a Palladino fare un grandissimo lavoro per portarla dove si merita di stare. Ne abbiamo le possibilità, basta vedere che cosa sta accadendo con Torino, Udinese ed Empoli in cima alla classifica. Sono contento per Cairo e per il Torino, è da 20 anni che è proprietario e anche lui ha bisogno di un po’ di fortuna per andare avanti. Come tutti noi”.

ACQUISTI. La scelta dei giocatori: vi piace scommettere? “Più che scommesse, dietro le scelte ci sono ragionamenti precisi, perché la Fiorentina si può permettere determinati acquisti, ci sono regole da rispettare. Così proviamo a individuare giocatori che magari non sono così famosi, anche se Kean arriva da anni importanti e Gudmundsson non è certo una scommessa”.

ALLENATORI. Lo stesso vale per gli allenatori, da Italiano a Palladino, emergenti ma non ancora affermati. È una scelta? “Non credo, è semplicemente capitato. Lei sa meglio di me che avevamo parlato con Sarri qualche anno fa, e pure con altri tecnici. Però ci piace pensare ad allenatori che siano attenti a far crescere i nostri giocatori, e in questo gli allenatori con meno storia sono più propensi, anche solo per età, a far crescere il nostro vivaio”.

CESSIONE. Ciclicamente escono voci su una possibile cessione della Fiorentina. Si è chiesto perché? “Perché c’è qualcuno che vuole fare i soldi sulla Fiorentina, ma quel qualcuno lo sa che a casa mia comando io. Io me ne andrò quando me ne vorrò andare, e di sicuro non è ancora arrivato quel momento”.

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