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PROFILO. È un narcisista rurale, da patriarca. Ha modi da vecchio calcio, seppure si muova a suo agio nell’ambiente finanziario di Wall Street, dove ha lavorato. Piccolo e robusto, parla appoggiando la mano sulla spalla del suo uomo di fiducia, Joe Barone, come a farsi leva, tipo Silvio Berlusconi, ma meno elitario. Già, il Milan: poteva essere suo un anno fa, quando Commisso arrivò a offrire più di cinquecento milioni di dollari, ma poi il club passò al fondo Elliott di Paul Singer per una cifra molto più bassa. Commisso non ha mai capito come sia stato possibile, se l’è legata al dito, anche se non ne parla apertamente. Chi lo conosce sa che è una ferita aperta, ma la Fiorentina non è una forma di rivalsa. Lui ama Firenze, conosce la storia dei viola, ha seguito Batistuta, Bertoni e Passarella. «Si ricorda anche i tempi di Socrates», dice l’entourage. Ha seguito le partite, apprezzato il calore fiorentino, da «comunità», è affascinato dall’idea di identità tra squadra e città.
PROGETTO. Sul futuro Commisso ha linee chiare: vuole riportare la squadra in Europa, allargare i confini del marketing agli Stati Uniti, creare una sinergia con i Cosmos per unire Firenze e New York. Un uomo di fiducia sarà la sua interfaccia in città, ogni giorno. Secondo alcuni, starebbe pensando a ristrutturare il Franchi completamente. Sul mercato, prima serve mettere le firme sull’accordo. Di sicuro, la Fiorentina cambierebbe volto. Nel segno dello spettacolo: a New York, luogo diverso dalla grande provincia americana, lo spettacolo è concetto sacro. Se i canoni estetici di Commisso e dei tifosi viola coincideranno, ci sarà da divertirsi.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it