Il patron viola: “Per il bene del calcio, sarebbe meglio finire questa stagione. Ma prima viene la salute. Se ci sono rischi a giocare, non si deve giocare. Sono convinto di questo”
Parla così il Presidente della Fiorentina Rocco Commisso a Radio 24:
CORONAVIRUS. “Per fortuna siamo arrivati preparati rispetto a quello che è accaduto in italia quando è scoppiato il caos al Nord Italia. New York non è messa bene, ma insomma, in altre zone sta andando meglio. Anche nella nostra azienda abbiamo tanti dipendenti, oltre 4mila, ma non abbiamo avuto tanti problemi”.
FORZA E CUORE. “Voglio dire grazie alla Giambelli Foundation, la più grande donazione arrivata dall’America per Firenze. Sono italo americani, come me, come noi, e sono veramente orgoglioso che arrivino altri soldi per dare una mano all’Italia. Come ho fatto io, e come hanno fatto tanti americani. Ci sono state oltre duemilaseicento donatori, grazie a tutta la famiglia della Fiorentina e viola. E’ importante questa raccolta fondi, per aiutare tutti coloro che sono stati colpiti da questo virus, e per i medici. Grazie a tutti i dottori. Io sono in casa, da 3 settimane, con mia moglie e la mia famiglia. Così come tutti i fiorentini, ho mio figlio là, a Firenze, c’è Joe Barone, e sono tutti chiusi in casa. Ma si lavora, per la Fiorentina e per il futuro del calcio”.
FIORENTINA. “Abbiamo avuto tre calciatori ed altri colpiti dal virus, umanamente siamo tutti più forti, e più uniti. Ci ha unito questa cosa negativa, so che i giocatori hanno tanta voglia di uscire e tornare a giocare. E’ il loro lavoro e la loro passione. Ho parlato con tutti i calciatori della prima squadra, le ragazze, con quasi tutti e gli allenatori. Ogni giorno cerco di parlare con loro per fargli sentire che io ci sono, e che siamo vicini a tutti”.
STAGIONE. “Per il bene del calcio, sarebbe meglio finire questa stagione. Ma prima viene la salute. Se ci sono rischi a giocare, non si deve giocare. Sono convinto di questo. Prima di tutto la salute. Il calcio è bello, ma la gente muore, e le persone hanno altro a cui dover pensare in questo momento difficile. Quindi, se possiamo giocare, e che tutto è ok, per i giocatori e tutti, ok, altrimenti, se non può succedere questo, non possiamo rovinare anche la prossima stagione. Si deve guardare, nel calcio, a lungo termine. Non di mese in mese. Questo è il calcio, italiano, dobbiamo ragionare tutti così”.
CALCIO POST VIRUS. “Dobbiamo fare tutti la nostra parte per uscire dalla crisi che ci sarà. Noi, in pochi mesi, abbiamo tirato fuori già 300 milioni. Soldi miei, non fondi o aziende pubbliche. Ci saranno grandi perdite. Io posso andare avanti, perché dietro di me c’è una grande azienda come Mediacom che fattura tanto e va bene. Ma non tutti sono nella mia situazione. Altri club non potranno andare avanti senza aiuti dal sistema calcio, o dal Governo. Tutti, anche i calciatori, dovrebbero fare la loro parte. E si dovrà ragionare a lungo termine. Come investire su stadi e infrastrutture. Ci devono aiutare, tutti. Il calcio è un patrimonio della nazione. Chi vuole investire, sugli stadi ad esempio, deve essere aiutato. Abbiamo iniziato i lavori per il centro sportivo, pensando al futuro. L’obiettivo era finire entro il 2021, non so se con questo lockdown saranno rispettati i tempi. Dobbiamo tutti fare così, la politica deve aiutarci a cambiare certe leggi che non fanno bene all’Italia. La burocrazia fa male, troppo spesso, e se c’è chi vuole investire, anche dall’estero, deve essere aiutato non ostacolato ”.
STIPENDI. “Noi abbiamo una rosa che è valutata diversi milioni, ma dopo il virus ora vale meno. A gennaio abbiamo fatto i più grandi investimenti sul mercato, spendendo 70 milioni. Ci sono aziende come Juve, o altre, che hanno perso tantissimi milioni come valutazioni. Ci saranno gravi ripercussioni su tutta l’economia. Cambierà anche l’economia del calcio. La Lega ha proposto dei tagli, e secondo me ha ragione. La Juve, ad esempio, lo ha già fatto quel taglio, facendo risparmiare al club oltre 90 milioni. Così possono tornare i conti. I giocatori sono il costo più grande dei club, se non fanno la loro parte, il sistema non va avanti. E ne risentirebbero anche loro. Non restano senza soldi, ma per continuare a guadagnare col loro lavoro, cioè col calcio, devono pensare a ridurre qualcosa ora. Noi abbiamo fatto la nostra parte, come Fiorentina, perdendo decine di milioni su investimenti che adesso sono persi per il virus. Ai calciatori è chiesto solo un piccolo sacrificio”.
RIBERY E CACERES. “Voglio fare gli auguri a Martin Caceres e Franck Ribery, che fanno oggi il compleanno. Vi voglio bene ragazzi”.
MERCAFIR E STADIO. “Il Bando è stato prolungato, per decreto, a metà maggio. Ma il bando, già di per sè, mi sembrava una cosa stupida. Perchè io avrei dovuto partecipare contro me stesso. C’ero solo io a parteciparvi. Facciamo le cose, poi, ci sarebbero un sacco di tasse da pagare allo stato. Non si favoriscono gli investitori. Con un investimento così alto come sarebbe lo stadio, ne pagherei un altro di tasse. Ci dovrebbero essere delle leggi differenti. Io metto i soldi, ma ci sarebbero benefici per la città e per chi lavora in quelle zone. In questo bando, per me, non ci ho visto nessun vantaggio per chi investe. E allora, il Franchi, costruito quasi 100 anni fa. E’ considerato un monumento, ma penso che i veri monumenti siano altri in Italia. I monumenti sono le persone, come i giocatori e i tifosi nel calcio. Noi, comunque, stiamo lavorando, c’è Barone che ci sta lavorando. Con la Lega, i legali, il Governo, Malagò, le istituzioni. E non solo per noi. Ma per tutti i club che vogliono fare gli stadi”.
FIORENTINA DEL FUTURO. “Ci penso sempre, sarebbe bello giocare. Sono arrivato e in poche settimane abbiamo dovuto fare tutto. Abbiamo forse fatto un mercato non perfetto in estate, abbiamo cominciato non bene, e dovuto cambiare allenatore. A gennaio abbiamo speso tanto, e stavamo facendo progressi pensando anche all’anno prossimo. Io vorrei vincere qualcosa, non sono venuto in Italia per lottare per la salvezza. La Fiorentina deve tornare ad essere una principessa del calcio italiano, come qualche anno fa. Quando accadrà? non lo so, non lo posso dire. Con una mano lavoro per far bene sul campo e con l’altra sulle infrastrutture. Senza queste non si fanno progressi, c’è il fair play finanziario”.
CHIESA ALL’INTER. “Renzi avrebbe detto che Chiesa va all’Inter? Pensi alla politica (ride), è un gran tifoso della Fiorentina, un amico, ma ho detto un anno fa che Chiesa sarebbe rimasto qua, ho mantenuto la promessa. Io sono convinto che i nostri calciatori vogliano restare qua, ora non ho potuto fare rinnovi e parlare con loro. Ma sono convinto che resteranno qua i nostri migliori calciatori”.

Di
Redazione LaViola.it