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Commisso, Inno alla Gioia del tifoso viola. Lega, nulla di fatto: la Uefa spinge, ma ripartire così è dura. La posizione della Fiorentina
In Italia si parla di quando e come far ripartire il campionato. Da New York Commisso lancia messaggi che fanno presagire un futuro radioso
La riunione di Lega che doveva sancire la ripartenza del calcio italiano si è trasformata in un niente di fatto. Chi sperava che ieri venisse individuata una data nella quale tornare a giocare è rimasto deluso. I contagi continuano a crescere, i decessi anche. E’ vero che i numeri sono più o meno sempre gli stessi (rispetto al giorno precedente) e che tecnici e scienziati li interpretano con un cauto ottimismo, ma per parlare di tornare a giocare a pallone c’è ancora tempo. Ieri mattina, proprio mentre iniziava la riunione di Lega in call conference, il capo della Protezione Civile – Angelo Borrelli – raccontava la sua verità, ovvero restrizioni ed italiani chiusi nelle proprie case almeno fino al primo weekend di maggio.
Ecco che, anche i più agguerriti per tornare a giocare, hanno dovuto alzare bandiera bianca nella giornata di ieri. Se ne riparlerà nelle prossime settimane, così come sarà cercata una linea comune per il taglio degli stipendi dei calciatori. Ad oggi, alcuni club hanno preso iniziative isolate, senza linea condivisa. La Fiorentina è in una posizione d’attesa. E’ fra i club che credono molto difficile una ripartenza, anche perché è una delle squadre più colpite da questo maledetto virus. Commisso è particolarmente perplesso da New York, ma anche i dirigenti a Firenze (Pradè è a Roma con la famiglia) vedono una ripresa del campionato particolarmente problematica per diversi aspetti. Contratti dei calciatori che scadono il 30 giugno, tempistiche che inciderebbero sulla prossima stagione e, chiaramente, rischio di contrarre nuovi casi. La posizione, al termine dell’assemblea, è stata univoca: si torna in campo quando la sicurezza sarà garantita al 100%, ovvero quando non ci saranno più contagi. Giusto, ma da qui a luglio saremo davvero in queste ottimistiche condizioni? Difficile, anche se contestualmente la Uefa spinge fortissimamente per concludere le varie leghe. E per bocca di Ceferin, il suo numero uno, minaccia l’Europa: “Chi fa come in Belgio rischia di rimanere fuori dalle coppe”. E tutti sappiamo che in Belgio il campionato è stato già dichiarato concluso, con il titolo assegnato al Bruges.
Intanto, Commisso da New York continua ad essere una sorta di leone in gabbia. Vuole raggiungere Firenze il prima possibile. Adesso non può, gli è vietato, lo farà appena riprenderanno i collegamenti aerei. Ma i messaggi che lancia sono stati comunque musica per le orecchie viola. L’intervista rilasciata ieri al Corriere dello Sport è stata un Inno alla Gioia del tifoso viola.
Commisso, in sintesi, ha promesso investimenti importanti. Vuole riportare la Fiorentina tra le sette sorelle del calcio italiano. Un occhio allo stadio ed al centro sportivo (per ovvi motivi i lavori si sono fermati), l’altro al mercato. Commisso ha fretta di far crescere la sua Fiorentina. Con Chiesa (sempre più vestito di viola anche per la prossima stagione), con Castrovilli, con Amrabat e con una serie di altri giocatori che arriveranno in estate (o quando sarà aperta la sessione estiva di calciomercato). Perché Commisso ha intenzione di sfruttare in pieno quegli spiragli (anche dei portoni) che aprirà nelle prossime settimane la Uefa sul fronte del Financial Fair Play. Paletti molto meno rigidi nel triennio, per favorire chi ha intenzione di investire nel calcio europeo. E Commisso, quest’intenzione, ce l’ha eccome.