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Commisso: “Il centro sportivo più bello e costoso d’Italia. Soprintendenza e stadio…”

Rocco Commisso, Commisso jr, Catherine, Barone e Casamonti inaugurano il Viola Park

Il presidente della Fiorentina parla nel giorno della posa del ‘primo albero’ al Viola Park

Parla così Rocco Commisso da Bagno a Ripoli nel giorno della posa del ‘primo albero’ al Viola Park: “Due anni fa sono venuto in Italia per dare all’Italia quello che questo Paese aveva dato a me. Sono nato in Calabria, poi i miei genitori con grandi sacrifici ci hanno portati in America. Il calcio per me è stato fondamentale per arrivare dove sono. Ho avuto occasione di comprare squadre di calcio qui in Italia, mia moglie mi ha detto che in Italia voleva andare in una città bella. Così siamo venuti a Firenze. Lei è stata fondamentale a portare avanti questo progetto. Quando i costi si alzavano, lei voleva andare avanti”.

SPESA. “Il sindaco Casini venne da me a giugno, mi disse di venire a vedere questo posto per fare il centro sportivo. Volevo comprare i terreni, ma senza poterli vedere. Ho visto solo i terreni della Villa, forse se vedevo gli altri terreni non li compravo (ride, ndr). La Soprintendenza, come al solito qui in Italia, con la discarica aperta nessuno ha parlato per 10-15 anni, quando è arrivato Rocco per costruire tutti hanno iniziato a trovare monumenti. Siamo passati da 70 milioni a 85 milioni di spesa. Un po’ per la Soprintendenza, un po’ per altri lavori. Come i muri romani da conservare: ce li abbiamo anche in America, ma qui vanno conservati. Nella Villa non si possono fare ascensori. Anche se non è una villa centenaria, ma va bene così, abbiamo detto ok alla Soprintendenza”.

LAVORI. “Il consenso del sindaco è stato qui totale, il sindaco è stato fenomenale. Abbiamo fatto il bando, e dopo 3 mesi ho dato l’incarico dei lavori ad un ragazzo di Prato, ma con origini della Sila, in Calabria: Giovanni Nigro. Qui l’altro giorno ho visto lavorare ragazzi della Basilicata, della Puglia, della Sicilia e della Calabria. Questo per me è molto bello, aver dato lavoro nella città più bella del mondo a gente del sud come me. Sono davvero orgoglioso. La Mediacom ha migliaia di dipendenti, ma in America. Questo invece l’ho fatto in Italia. Qui è stata una partnership tra pubblico e privato, i lavori sono andati veloci. So che qui deve venire la tramvia, ho detto al sindaco se la tramvia non può arrivare qui prima della fine dei lavori del centro sportivo… ma non è possibile. È un problema di burocrazia italiana. L’Italia non andrà mai avanti.

STADIO. Se l’industria del calcio fosse stata di macchine o scarpe, si potevano portare manifatture fuori dall’Italia come ha fatto la Fiat. Nel calcio non si può fare. In America si fa. Si mette in competizione uno stato contro l’altro, e se uno stato come New York non fa le cose giuste uno se ne va in un altro stato. Quest’anno ci sono stati due grandi stadi, nel Nevada e a Los Angeles, per squadre che erano lontane 2000 chilometri. Quando non c’è la possibilità di competizione, tra un organo politico ed un altro, si arriva al punto in cui uno dice: “Fai come dico io, o non si fa niente”. La Fiorentina ha 3 milioni e mezzo di tifosi in tutto il mondo. Noi vogliamo avere un contatto più diretto con i nostri tifosi, voglio che i tifosi sappiano cosa ho in testa per andare avanti. Giani ha detto che bisogna fare i ‘piani’, anche in America abbiamo fatto così per la sede di Mediacom. In America mi hanno dato permessi in pochi mesi, perché avevano paura che scappassi da New York. Così siamo rimasti lì. Alla Mediacom le cose sono andate anche meglio con il Covid, economicamente, perché serviamo banda larga alle persone a casa, che lavorano o studiano. La sede Mediacom è costata 35 milioni di euro, per un’azienda di 2 mila persone. Qui si arriverà ad 85 milioni. Sia i Pontello, sia i Cecchi Gori, sia i Della Valle, tutti insieme hanno speso per comprare la Fiorentina meno di quanto io sto spendendo per fare il centro sportivo”.

RIVALI.Atalanta, Lazio, Torino, Napoli, Genoa, Bologna e altre: nessuna di queste società sono state comprate per quanto noi stiamo investendo sul centro sportivo. Alcune sono state comprate quasi in fallimento. Per capire quanto si sta spendendo qui. Il centro sportivo sarà il più bello d’Italia, porterà grandi e giovani, uomini e donne, sarà il più costoso della storia d’Italia. Sarò molto orgoglioso di dedicare il primo olio di questi ulivi a mia moglie. Si chiamerà olio Caterina”.

TEMPI. “Se io non iniziavo due anni fa a pensare al centro sportivo e allo stadio… Passeranno anni per lo stadio, se si farà. A Campo di Marte lo farà il Comune, a Campi Bisenzio non lo so. Non posso spendere tutti quei soldi per i progetti se non so se c’è la volontà di Regione e Città Metropolitana, e del Comune di Campi, di dare l’ok. La mia volontà è al più presto possibile di finire questo progetto, i tempi si sono allungati perché l’azienda dei lavori non è così grande, ma io volevo loro. E gli sto dando una mano. I tempi di un anno che volevo non erano fattibili, si sono allungati. Mi scuso. Ma va bene così. Il padre di Giovanni Nigro, nel giorno della firma dei lavori, si è messo a piangere. È davvero orgoglioso di suo figlio”.

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