No dei viola a un trasloco durante i lavori. Per il restyling del Franchi si allungano tempi e costi
Un’ora di faccia a faccia tra la sindaca Sara Funaro e il patron viola, Rocco Commisso, in Palazzo Vecchio. Il primo «contatto» tra Funaro nella sua nuova veste e il proprietario della Fiorentina, scrive il Corriere Fiorentino, ha visto al centro i lavori dello stadio Franchi, e non poteva essere altrimenti, e si è chiuso senza toni polemici. Ma con il no dei viola all’ipotesi di giocare il prossimo campionato al Padovani e adesso si lavorerà per far convivere cantieri e partite anche nel 2025-26. Con i canteri che probabilmente dureranno fino al 2028, nuova scadenza degli interventi del Pnrr, e la complicata partita dell’aumento dei costi e delle nuove risorse necessarie tutta da giocare.
Adesso, con l’alternativa Padovani per la serie A tramontata, lo scenario è chiaro, ma i nodi da sciogliere non sono di poco conto. Con la Fiorentina che resterà a giocare al Franchi oltre il 31 maggio 2025 (come previsto dalla convenzione sottoscritta tra club e Comune), aumenteranno i tempi per portare a termine i lavori e anche i costi sono destinati a incrementarsi.
Già oggi per ultimare tutto quanto previsto dal progetto firmato da Arup, mancano ancora molti milioni di euro. Su tutti i 55 prima assegnati, poi definanziati dal governo e successivamente tornati alla Città Metropolitana di Firenze, ma il Comune è ancora in attesa di una risposta da Roma, affinché accolga o meno le proposte avanzate da Palazzo Vecchio per destinare queste risorse su opere già coperte da fondi del Comune e «dirottare» i soldi che si risparmierebbero sullo stadio di Nervi. Inoltre dal quadro economico del progetto di ristrutturazione, oltre ai 55 milioni, ne servirebbero altri 12 per coprire ogni lavoro.
Di
Redazione LaViola.it