Rocco irritato: vede le altre città fare passi avanti per lo stadio, ma Firenze è ancora ‘slow’. Ci si può spostare in area metropolitana: i fiorentini danno l’ok
Qualcosa, in tema di infrastrutture e nuovi stadi, alla fine si muove. Tranne che in Toscana. E’ successo a Udine, ce l’ha fatta Cagliari. Ci sta riuscendo l’Emilia Romagna, da Reggio Emilia a Bologna. La Lombardia ha dichiarato «abbattibile» il Meazza e anche Roma sarebbe vicina ad una svolta. Insomma, ovunque, ma non a Firenze, dove invece Rocco Commisso, fin dal suo arrivo, un anno fa, si era adoperato per viaggiare a ritmo fast-fast-fast. Lo aveva detto subito che se fossero serviti 10 anni avrebbe lasciato perdere, ma ora il rischio è la beffa. Non solo, o meglio, non tanto, ai suoi danni, ma della città, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
LA VIA DI FUGA. L’unica via di fuga dove immaginare la nuova casa della Fiorentina, al momento, potrebbe diventare l’area metropolitana fiorentina, con Campi Bisenzio principale candidata per accogliere un progetto dal giusto esborso economico e che garantisca alla proprietà il pieno potere decisionale richiesto. E pure quello che fino a qualche tempo fa avrebbe potuto rappresentare un tabù, l’uscita dal centro della città, almeno a giudicare dalle reazioni dei tifosi, pare essere diventato un falso problema, con una maggioranza bulgara pronta a mettere da parte Firenze pur di veder realizzato l’unico strumento in grado di regalare sogni alla città. Il patron lo ha detto e ridetto più volte: per vincere servono i campioni, ma per arrivare ai campioni c’è da alzare il tetto dei ricavi e lo stadio è l’unica chiave in grado di aprire il forziere. Da qui il mal di pancia crescente della proprietà di fronte alle lungaggini burocratiche, malumore attutito solo dall’amore sconfinato nei confronti dei fiorentini. L’iter che invece è stato seguito per il centro sportivo di Bagno a Ripoli – il più grande d’Italia per estensione – dimostra che il complicato percorso applicativo delle leggi italiane, qualche volta, può anche farsi snello.
MERCAFIR E RESTYLING. Già a febbraio, dopo l’incontro con il sindaco di Campi, Emiliano Fossi, Commisso aveva fatto capire che quell’idea sarebbe potuta diventare un’opportunità, a maggior ragione dopo l’annuncio di non partecipare al bando di gara per l’area Mercafir, individuata dal Comune di Firenze per far sorgere il nuovo stadio. La pandemia da Covid-19 ha, di fatto, posticipato alle 12 di giovedì 28 la chiusura di un capitolo che, almeno dal versante viola, era già stato definito. Poi, a parlare, potrebbe essere Rocco, che in prima istanza aveva aperto all’ipotesi di restyling del Franchi. Si era pensato ad una soluzione in grado di preservare le scale elicoidali e la torre di maratona, ma stando alle parole della Soprintendenza questo non basterebbe comunque (c’è anche la pensilina della Tribuna, primo esempio di copertura in cemento armato senza sostegni intermedi).
