
Il Como punta alla qualificazione europea, dove naviga stabilmente la Fiorentina. Filosofie opposte però sulla scelta dei giocatori
Se Rocco Commisso, insediatosi al comando della Fiorentina nel giugno del 2019 è ambizioso, Robert e Michael Hartono, i due fratelli indonesiani, che hanno rilevato il Como in D nello stesso anno riportandolo in serie A nel 2024 lo sono ancora di più. Sogni e desideri di proprietà ricchissime si scontrano con la realtà della serie A dove battere l’ultima è difficile quanto superare i campioni d’Italia. Ma se la Fiorentina da quattro anni ottiene sempre un posto in Europa, anche se quella meno ambita, la Conference League, il Como si è posto l’obiettivo di arrivarci alla fine di questo campionato che, poi, è soltanto il secondo in serie A, scrive La Gazzetta dello Sport.
SPAGNOLI. Così il Como ha pensato che l’unico modo per tentare la scalata fosse investire pesantemente sul mercato. Lo ha fatto anche quest’estate superando abbondantemente i 100 milioni di spesa. Ma con un concetto: prendere sostanzialmente solo giocatori stranieri e riducendo drasticamente il numero degli italiani in organico. Salutati senza tanti complimenti Audero, Belotti, il mitico Gabrielloni, al quale è stata fatta pure una statua allo stadio, Sala, Mazzitelli. Via anche il capitano comasco Cutrone. Ritirato il fedelissimo Iovine. In una rosa di 28 calciatori gli italiani sono soltanto quattro e di spazio ne avranno pochissimo, a parte il difensore centrale Dossena che sta recuperando dalla rottura del crociato ed era costato una decina di milioni. Per il tipo di gioco che ha in testa Fabregas gli esterni italiani non sembrano particolarmente adatti. Meglio gli spagnoli che sono tanti, da Valle a Rodriguez. E spagnolo è l’attaccante, il navigato Morata.
ITALIA SI’. Completamente opposto il ragionamento che fa la Fiorentina. Che punta sul made in Italy e sulla valorizzazione dei talenti italiani. Primo tra tutti quelKean che si è finora rivelato come l’acquisto più azzeccato dell’era Commisso. Sembra esserci una particolare predisposizione a rilanciare i calciatori che non esplodono alla Juventus. Perché, oltre a Moise, l’accoppiata Pradé-Goretti ha puntato forte anche su Fagioli e Nicolussi Caviglia, centrocampisti di scuola bianconera. Nella rosa di 28 elementi ci sono ben 15 calciatori italiani. Gli investimenti della società (più di 90 milioni in questo mercato), a parte Gudmundsson, si sono orientati sul made in Italy. Da Fagioli a Fazzini, da Kean a Nicolusssi Caviglia, da Ndour a Viti che diventerà tutto viola nel prossimo anno. E’ una scelta che finora non ha pagato a livello di Nazionale, perchè Gattuso ha chiamato solo Kean: Fagioli è uscito per ora, Ranieri spera, a Mandragora non è bastato un campionato pazzesco, Ndour è in Under 21, come Comuzzo che già sentiva aria di piano di sopra. Fazzini e Nicolussi se diventeranno protagonisti a Firenze potranno anche sognare qualcosa di più grande. Ma questi sono discorsi che al momento non contano. Oggi c’è Fiorentina-Como e per entrambe le squadre c’è solo un obiettivo: i tre punti. La prima crisi va evitata.

Di
Redazione LaViola.it