Commisso: “Deluso da Chiesa. Ho sentito Enrico, ma non Federico. Con la Samp uno schifo. Ma la squadra è forte. Vogliamo crescere. Lo stadio? Spendo solo per farlo nuovo”

Commisso: “Deluso da Chiesa. Ho sentito Enrico che mi ha mandato un messaggio, ma non Federico. Con la Samp uno schifo. Ma la squadra è forte. Vogliamo crescere”

Parla così a Rtv38 il Presidente della Fiorentina Rocco Commisso:

CORONAVIRUS E PLAYOFF. “Non ho parlato con altri presidenti in Serie A di questo, nessuno mi ha detto che c’è questa possibilità che non si concluda il campionato. In America abbiamo avuto una valanga di morti, in Italia ce ne sono state tantissime nei primi mesi. Per fortuna in Italia le cose sono andate meglio. Non ho ricevuto segnali che il calcio si possa o si debba fermare, per adesso. Oggi è il Columbus Day in Usa, e abbiamo portato dei soldi anche dall’America con Forza e Cuore, per dare una mano a chi ha avuto bisogno negli ospedali. Stadi? Purtroppo, se le cose vanno male, non si può pensare di aprire, adesso, gli stadi ai tifosi. Non possiamo fare altro”.

BILANCIO DEL PRIMO ANNO E CRITICHE. “Quando uno pensa a tutto ciò che è successo, il covid, otto viaggi andata e ritorno, mi hanno chiamato Attila…non mi aspettavo ciò. Ci sono state anche delle critiche, che secondo me, in alcuni momenti è andata oltre quello che forse meritavano. Anche a chi lavora per me, per la Fiorentina. Quando viene criticato uno di loro, è come se venissi attaccato io. E questo mi è dispiaciuto e mi dispiace. Le critiche ci possono anche stare. Ma mi dovrebbero lasciare almeno rispondere”.

CHIESA E MONTELLA. “Un anno fa non si poteva fare diversamente. Mi hanno criticato su tante cose…anche su Montella. Sono arrivato in pochi giorni, e la mia filosofia è sempre stata di dare delle occasioni alla gente. Lui ha fatto malissimo, Montella, quando è stato a Firenze gli ultimi mesi dell’anno precedente, ma aveva fatto benissimo gli anni prima, e ho voluto dargli un’occasione. Non è andata come volevo io, purtroppo. Ma per me non è stato un errore dargli una chance. Chiesa, non potevo venderlo appena arrivato, e darlo alla Juventus. E non è mai arrivata un’offerta l’anno scorso, e non c’erano contratti firmati per la cessione. Sono molto deluso, non mi ha chiamato, non mi ha salutato, non è voluto venire ai campini, abbiamo dovuto mandare i documenti tramite Coverciano…Non è mi è piaciuto come è finita questa cosa. Enrico mi ha mandato un messaggio, Federico neanche quello”.

SOLDI NON SONO UN PROBLEMA. “Io posso portare i soldi che voglio. Ma non è che li voglio buttare via”.

CENTRO SPORTIVO. “Tempi, burocrazia, e la politica hanno lavorato in maniera molto giusta per il centro sportivo. E per fortuna è andata bene. Abbiamo accontentato le richieste della soprintendenza, spendendo qualche milione in più, rispetto alle idee iniziali. Ho spesso il doppio per il centro sportivo che per la sede della mia azienda in America. Sono orgoglioso di lasciare una cosa che resterà a Firenze e alla Fiorentina. Spero porti benefici anche sportivi, alla crescita dei nostri giovani e che porti punti alla classifica. Siamo tutti orgogliosi di quello che abbiamo fatto e faremo al centro sportivo. Sono soldi investiti, non spesi. E’ una cosa che ti resta nel tempo. In quasi cento anni non c’è mai stata una sede così bella e una sede così importante. Ai campini abbiamo i pali della luce, ma non ci sono i fili. Con me non può succedere una cosa del genere”.

MONTE INGAGGI. “A Iachini e Pradè voglio dire, con quel monte ingaggi che abbiamo, dobbiamo fare bene. Abbiamo aumentato del 40% il monte ingaggi rispetto a quando siamo arrivati. Non si può fare salti in un anno, io credo, e l’ho detto a Pradè, Iachini, Barone, che questa squadra è forte. E vogliamo fare bene. La gara con la Samp è stata uno schifo. L’ho detto ai ragazzi e a tutti, lo sanno anche loro. Con esuberi e staff, si arriva a circa settanta milioni. Vogliamo e possiamo fare sicuramente bene con questa rosa”.

IACHINI. “A me piace dare un’occasione e l’opportunità a chi fa bene. Per questo, per me, Iachini meritava la conferma”.

STADIO. “Non mi sono piaciute alcune parole che alcuni politici mi hanno detto. Attila, o altro. Anche sugli architetti. Io ho preso un fiorentino come architetto, anche per rispetto di Firenze. I soldi sono i miei, sono io che scelgo chi lavora per fare cose per cui metto i soldi. Decide Rocco sui soldi da investire, e a chi far fare lo stadio o i lavori che pago io. Se lo stadio si farà, sarà nuovo. Lo dico, ci metto i soldi solo se si fa nuovo, ovunque sia. Un anno fa avevamo già presentato un primo progetto, ma Pessina e la soprintendenza ci hanno detto di no. Oggi, ancora, non siamo arrivati a presentare il progetto. Perchè la legge è passata da poco, abbiamo lavorato sul centro sportivo. E c’è Campi Bisenzio come altra ipotesi. C’è anche l’ipotesi che non si faccia niente”.

IPOTESI. “Se la politica non mi fa fare lo stadio, lo stadio Franchi è del Comune, e allora decideranno loro cosa fare. Ci vuole il commerciale, anche, per portare ad una crescita importante del club. Per me, se lo facesse la politica, con soldi pubblici, sarebbe anche più vantaggioso. Ma io vorrei fare in altro modo. So che non sarà facile, penso che non sarà facile farlo. A Bagno a Ripoli abbiamo fatto tutto in fretta. Abbiamo avuto i terreni, comprandoli, e abbiamo fatto fast. Sul terreno pubblico…Ho rischiato con la Mercafir, ma ho imparato. Alcuni politici, a volte, dovrebbero stare zitti.Guardate lo stadio della Juve. Lì fanno anche i matrimoni, conferenze, alberghi, questi ricavi sarebbero fondamentali per la Fiorentina”.

TEMPO E OBIETTIVI. “Negli ultimi anni la Fiorentina non è andata oltre l’ottavo posto. La storia la sappiamo, e la bellezza di Firenze anche. Ma ci vuole tempo. Obiettivo fare meglio dell’anno scorso? Sì. Non cambia. Non farò mai promesse che non posso mantenere. Meglio non fare proclami, o promesse che rischi di non poter mantenere”. 

CASTROVILLI. “Ambasciatore e simbolo viola ancora a lungo? Lo spero bene. Spero di sì (ride ndr.).