Ancora una volta il presidente gigliato se la prende con giornalisti e politici, con gli ormai proverbiali toni accesi. Forse la pazienza professata dovrebbe essere bilaterale
È ancora Commisso contro tutti (tranne i tifosi). Ancora una volta, prima di tornare in America il presidente gigliato ha lanciato bordate contro politica, opinionisti e stampa. I toni di Rocco sono ormai esasperati a causa da una scena politica che non lo asseconda né comunque lo soddisfa (con la sola eccezione del sindaco di Bagno a Ripoli) e di una critica di giornalisti e opinionisti ritenuta eccessiva dal presidente gigliato.
Commisso è liberissimo di criticare chi vuole quante volte vuole. Così come la critica ha il diritto di affermare che queste polemiche stanno diventando stucchevoli. Sentire ad ogni intervista il presidente della Fiorentina sempre più inalberato a causa delle critiche che riceve per sua gestione quasi annoia. Così come ormai annoiano i suoi toni aspri nei confronti dei politici.
I POLITICI CATTIVI. Che Commisso sia infastidito è più che legittimo, perché anche i vari attori politici hanno diverse responsabilità, soprattutto a livello comunicativo (ad esempio, probabilmente non rivedremo più gli opportunisti striscioni “Io sto con Rocco”). Tuttavia, questo continuo gettare fuoco su questioni spinose e intricate non fa altro che dividere troppo semplicisticamente le fazioni in “buoni” e “cattivi”. Forse questi toni andrebbero riservati per accesi confronti a telecamere spente.
I SOLDI SONO TUTTO? Il problema è concettuale: Commisso si sente inattaccabile perché ha investito tantissimo nella Fiorentina, cosa per la quale tutti siamo grati al magnate americano. D’altra parte, anche solo riuscire a costruire il centro sportivo è una vittoria straordinaria, che l’ambiente viola non aveva mai conosciuto in oltre 90 anni di storia. Ma le cose non stanno solo così. Mettere i soldi non ti pone al riparo dalle critiche. Soprattutto se i risultati sul campo non sono all’altezza del prestigio della Fiorentina. Soprattutto se si tratta di una città come Firenze, storicamente abituata a dividersi su ogni cosa. Soprattutto se i toni per rispondere alle critiche rasentano l’aggressività e l’offesa.
ROCCO VS CRITICA. Se c’è stata qualche parola troppo offensiva nei confronti di Commisso, è giusto che il presidente quereli. Se queste sono arrivate dai social, purtroppo Rocco ha ancor più ragione. Ma poco ci si può fare, se non provare a individuare gli haters da tastiera che però sono numerosi, infidi e liberi di sputare sentenze su tutti i settori della vita pubblica. Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Non si può affermare che se uno ha offeso allora tutti offendono. E bisogna dimostrare più tolleranza riguardo alle critiche lecite (la maggior parte, a dir la verità). Ci auguriamo che Commisso tra qualche mese si prenda la propria rivincita grazie a una Fiorentina tornata competitiva per le prime posizioni della classifica. Ma la cronaca sportiva commenta i tempi presenti e non il futuro. Qui non si discutono gli investimenti e gli sforzi profusi nelle infrastrutture, ma l’attuale andamento del progetto sportivo e i toni eccessivamente accesi.
SANTA PAZIENZA. Su una cosa ha certamente ragione Commisso: ci vuole pazienza. Per un neo proprietario di una squadra di Serie A da anni lontana dalle posizioni che le competono, due anni sono pochi per costruire qualcosa. Ed è per questa ragione che è molto confortante sentire parlare Commisso di programmazione del futuro in vista della prossima stagione. Tuttavia, il presidente della Fiorentina deve dimostrare di possedere quella stessa pazienza quando apre i giornali la mattina. Magari rendendosi conto una volta per tutte che qui non siamo in America, bene o male che sia.
Di
Marco Zanini