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Editoriali

Commisso ‘consiglia’ Italiano: serve un calcio più verticale per essere meno prevedibili. Il bilancio in attivo e due centravanti da aspettare

Commisso e Italiano

La soluzione anti-crisi: una possibilità anche dopo il Verona? Italiano non aveva chiuso all’ipotesi, Commisso ha tracciato la strada. In attesa dei gol delle punte

Nuove idee contro la prevedibilità e le difficoltà. Quella sorta di 4-2-3-1 contro il Verona, Kouame centravanti. Ma anche una Fiorentina diversa nell’atteggiamento. Meno possesso, più profondità e occasioni. Italiano, che non aveva chiuso all’ipotesi per il futuro, riprenderà ogni discorso a partire da oggi, dopo qualche giorno di stop, ma intanto anche dal presidente Rocco Commisso arrivano i ‘consigli’ per cambiare un po’ una Fiorentina che ormai in tanti conoscono. Da una parte il patron viola difende a spada tratta il suo allenatore, dall’altra però entra in maniera decisa anche sul piano tecnico-tattico.

I ‘CONSIGLI’ DEL PRESIDENTE. “L’ho detto a Italiano: non mi piacciono tutti questi passaggi indietro”, le parole di Commisso nella serata a Sportitalia/Italia 7. 70-75% di possesso palla e si perde, poi col Verona 40% e abbiamo vinto: dobbiamo andare in verticale. Dico questo dopo gli errori fatti con il Bologna, con l’Udinese, con la palla passata indietro di 50-60 metri a Gollini”. Insomma, parole chiare. Da chi ama gestire la Fiorentina in prima persona. Commisso vive il campo, si ‘coccola’ i giocatori, si confronta a stretto contatto con i dirigenti. Da quando spinse per prendere Amrabat in poi. Un investimento pesante difeso, poi, in estate, con la scelta di ‘promuoverlo’ titolare a scapito di Torreira. E poi Kouame: “Ho detto a Joe di tenerlo”. Alla fine Amrabat e Kouame sono stati tra i migliori fin qui, di questo va dato atto. Semmai sono altri a non aver ancora reso secondo le aspettative.

CENTRAVANTI DA ASPETTARE. A partire dai due centravanti, Cabral e Jovic. Il primo preso a gennaio per sostituire Vlahovic, il secondo in estate per completare il rinnovamento davanti. Grandi speranze ma solo due gol complessivi all’attivo nelle prime 11 partite stagionali. Troppo pochi. “Sia io che Joe abbiamo grande fiducia su questi due ragazzi: prima o poi si sveglieranno a segnare. Se non dovesse succedere vedremo”, le parole di Commisso, anche sull’eventualità di intervenire di nuovo sul mercato in attacco a gennaio. Insomma, sarà un mese e mezzo importante, con lo stimolo Mondiale per il serbo che magari potrebbe giocare un ruolo non marginale. Vanno aspettati, insomma, Jovic e Cabral: questo il messaggio da casa Fiorentina, che ribadisce anche le parole di qualche settimana fa di Pradè. Fino a quando? Almeno fino a metà novembre, vien da sé. Anche perché la Fiorentina non può fare adesso altrimenti. Anzi, ci sarebbe proprio Kouame, che con le sue caratteristiche ha fatto comunque vedere qualcosa di diverso con il Verona. Giusto, però, dare altre occasioni a due giocatori che erano (e sono) considerati delle scommesse. È evidente. Uno, Cabral, però è già da otto mesi a Firenze senza che abbia mostrato grosse evoluzioni: inizialmente (dopo averlo pagato 17 milioni – come confermato da Commisso) si parlava di un ritardo di condizione per la preparazione non fatta in Svizzera, però anche dopo Moena le cose non sono cambiate granché. L’altro, Jovic, potenzialmente è il giocatore che potrebbe far svoltare la Fiorentina, ma non riesce a vedere la fine del tunnel né a livello fisico né mentale. A Firenze così come in Nazionale.

BILANCIO IN ATTIVO. La speranza, per entrambi, è che possa arrivare presto la scintilla che serve. Perché nel frattempo la Fiorentina giocherà 12 partite in 42 giorni, e i margini di errore saranno ridotti al minimo vista la doppia rimonta a cui i viola sono chiamati sia in campionato che in Conference. “Migliorare il settimo posto”, l’obiettivo confermato da Commisso. C’è da correre nel prossimo mese e mezzo per recuperare terreno prima del Mondiale. Mentre a livello economico il presidente, che ha negato le voci di cessione dopo la realizzazione del Viola Park, ha ribadito con orgoglio in tv lo stato di salute delle finanze viola: “La Juve negli ultimi anni ha perso 550 milioni, il Milan 500 e l’Inter 445. La Fiorentina negli ultimi tre anni ha fatto 16 milioni di utile”. Di sicuro hanno aiutato le due maxi cessioni di Chiesa e Vlahovic alla Juve, che da una parte hanno salvato il bilancio ma dall’altra hanno impoverito la squadra a livello tecnico, anche (e soprattutto) perché i sostituti hanno fatto poco. Questione di prospettive.

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