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Commisso: “Il calcio non è sport per leghe chiuse, anche se ho rischiato di retrocedere”

Commisso

Il presidente della Fiorentina: “Se ci fosse stata la Superlega non avrei mai messo soldi in Italia, lo stesso può vale per Friedkin con la Roma”

Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, ai microfoni di ESPN è tornato a parlare di Superlega. Questo un estratto delle sue dichiarazioni: “È stato un momento molto confuso quando si è saputo della Superlega, ma presto tutti erano sul piede di guerra. C’erano dietro tanti anni di programmazione e ci sono voluti due giorni per distruggere tutto. Di certo i 12 club non hanno fatto un buon lavoro dal punto di vista comunicativo. Hanno semplicemente cercato di copiare alcune parti del modello americano e di imporlo in Europa. Non avrebbe mai funzionato, specialmente nel modo in cui l’hanno fatto loro. Il calcio non è uno sport per leghe chiuse”.

“Quando ho comprato la Fiorentina due anni fa, stavo lasciandomi alle spalle un sistema chiuso come quello adottato negli Stati Uniti e investendo lì perché c’era una possibilità di crescita. Se ci fosse stata la Superlega non avrei messo soldi nel calcio italiano, e non lo avrebbe fatto nemmeno Friedkin con la Roma. Ho investito tanto nella Fiorentina e ho rischiato di retrocedere quest’anno. Ebbene, questo fa parte del modo in cui viene giocato il calcio in tutto il mondo”.

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