Nuovo capitolo della querelle tra il presidente della Fiorentina e quello del Torino, nonché proprietario di Rcs Madiagroup
«L’Acf Fiorentina intende precisare che i maliziosi accostamenti oggetto della querela, offensivi del buon nome del Presidente, della Società e dell’intera comunità italo-americana, sono già stati qualificati non già come ironici bensì come gravemente diffamatori dall’autorità giudiziaria. Più nello specifico, la Procura di Cagliari, competente per territorio, ha recentemente chiuso le indagini relative all’articolo di giornale in questione, pubblicato su La Gazzetta dello Sport in data 15 maggio 2021, qualificandone il contenuto in termini di diffamazione aggravata dall’uso del mezzo della stampa». Scrive Tuttosport.
Se serviva una conferma ci ha pensato lo stesso club a darla con questa nota diffusa ieri poco dopo le 14,30 attraverso i propri canali ufficiali. E’ scontro legale fra Rocco Commisso e Urbano Cairo in qualità di proprietario della Rcs Madiagroup che edita il quotidiano querelato dal presidente viola. La denuncia-querela per il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa fa riferimento ad un editoriale apparso sul suddetto quotidiano in cui alcuni toni sono stati «ritenuti apertamente denigratori e discriminatori» e alcune frasi «offensive nei confronti di Commisso e di milioni di italo-americani» in quanto conterrebbero allusioni alla mafia.
Di qui la decisione del patron della Fiorentina di andare in tribunale e citare in giudizio l’autore dell’editoriale, il giornale che lo ha pubblicato e indirettamente il suo editore che è anche il presidente del Torino e dunque collega dello stesso Commisso in Lega Calcio (al riguardo non paiono esserci mai stati precedenti). La Procura di Cagliari, competente in quanto la prima copia del giornale contenente il pezzo contestato è stata stampata nel capoluogo sardo, ha chiuso lo scorso dicembre le indagini preliminari per il procedimento.
Dal suo sbarco in Serie A alla guida della Fiorentina Rocco Commisso non ha mancato – in nome di una crociata per rivedere e cambiare il sistema calcio – di criticare e attaccare in diverse occasioni presidenti e/o proprietari di altri club
Vedi Juventus, Inter, Milan come emerso anche dalla recente intervista rilasciata al Financial Times dallo stesso magnate italoamericano. Ma pure con lo stesso Cairo in questi non sono mancate scintille. Ad esempio non piacque granché nell’ambiente viola a iniziare da Commisso quella battuta rilasciata a Sky Sport dal presidente del Torino per commentare l’arrivo a Firenze di Franck Ribery nell’agosto 2019 – «Avremmo potuto prenderlo anche noi, ma non è il tipo di giocatore che avrei voluto per rafforzare questa squadra, i colpi mediatici li ho fatti pure io in passato, penso a Recoba» – salvo comunque fare dietrofront alcuni mesi dopo davanti alle prodezze dell’ex Bayern nonostante l’età non più verde.
Soprattutto però il clima si è fatto particolarmente teso nel maggio scorso quando il patron della Fiorentina arringò contro Urbano Cairo e i giornali da lui controllati riferendosi alla pubblicazione di ciò che lo stesso Commisso etichettò come ‘fake news’. Inoltre, confrontando la gestione della Fiorentina a quella degli altri club di Serie A, il patron viola una volta disse riferendosi anche a Cairo e alla società granata: «Ditemi che ha fatto anche il Torino, che c’è quel genio che capisce di calcio, il proprietario della Gazzetta…». E dato che siamo in periodo di mercato, visti i rapporti, sono in molti a ritenere difficile anche solo ipotizzare adesso l’apertura del dialogo e l’avvio di una qualche trattativa. Tutto questo nonostante ci siano giocatori viola nel mirino del Toro (su tutti Amrabat) e calciatori granati monitorati da tempo della Fiorentina, da Belotti a Mandragora . La palla è rotonda, ma in Tribunale si giocano altre partite.
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Redazione LaViola.it