Rassegna Stampa

Commisso, ambizione e programmi futuri. Poi attacca: “Io non imbroglio come certi furbi”

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L’analisi del Corriere dello Sport – Stadio sulle parole di ieri del presidente viola: non si arrende, vuole alzare i ricavi. E il ritiro non sarà al Viola Park

Rocco Commisso, anche stavolta, ne ha avute un po’ per tutti. Critici, politica e soprattutto società che non stanno alle regole. Eppure, in attesa di tornare in America (il patron volerà verso il New Jersey pochi giorni dopo la sfida con il Milan), mister Mediacom ha anche lanciato un segnale forte in vista di quelli che saranno i programmi futuri della Fiorentina. Una squadra che se ancora attende di capire come impostare la prossima estate (il Viola Park è lungi dall’essere terminato e il ritiro sarà spostato altrove), sembra avere le idee chiare su come continuare a lanciare il proprio guanto di sfida alle grandi del calcio. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

PIÙ RICAVI. Con investimenti e, di fatto, l’innalzamento dei ricavi (che nel 2022 sono stati pari a 160,6 milioni di euro, nell’ambito di un fatturato da 233,2 milioni): «Da quando ho comprato la Fiorentina questo “stupido” americano ha speso 400 milioni» ha detto Commisso, scherzando: «In questi anni però i ricavi non si sono alzati a causa del Covid» ha spiegato ieri il presidente viola: «L’Italia non sta crescendo in fatto di guadagni: il modo più veloce per farlo è quello di investire sullo stadio ma qui non me lo hanno lasciato fare: in America una famiglia di quattro persone che partecipa a un evento allo Yankee Stadium porta a un guadagno di mille dollari. Noi dalle curve prendiamo 250 euro a persona all’anno per 19 gare».

AMBIZIONE. Poi un altro esempio che ha reso bene l’idea del divario che c’è tra i viola e altre società di A:«Il Milan ha ottenuto 9 milioni dalla partita di Champions con il Tottenham: noi ricaviamo la stessa cifra dalla vendita dei biglietti di un anno. Ma tutto ciò non vuol dire che non lotteremo per alzare i ricavi. Questa è una mia priorità: voglio aumentarli attraverso la qualificazione alle coppe e la vittoria di trofei». Idee chiare, dunque. Di ambizione, programmi e – soprattutto – di rottura col passato, quando in altri momenti l’alternativa a non avere lo stadio di proprietà era stata abbinata al concetto di “vivacchiare”. Evidentemente l’appetito vien mangiando. E visto il percorso in Europa e una finale di Coppa Italia alla portata ora il desiderio sembra quello di alzare l’asticella.

IMBROGLI. E poi i messaggi alle società (stavolta mai nominate) che nel recente passato hanno fatto parlare di sé più che sul campo nelle aule di tribunale: «Molti a Firenze pensavano che il “ricco Rocco” sarebbe venuto qui e avrebbe speso tanti soldi ma non si può. È vietato dal fair play finanziario. Eppure io non non farò mai imbrogli come invece hanno fatto altri», ha insistito Commisso. «Ci sono furbi in Italia: alcune squadre sono state aiutate ad andare avanti nonostante avessero infranto le regole. Ma se ci sono delle norme vanno rispettate. Vediamo che accadrà in campionato ma quella che si è creata non è una situazione positiva per il calcio», ha concluso riferendosi alla Juve.

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