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Commisso al bivio sullo stadio: restyling Franchi o area Mercafir, pro e contro

Riqualificazione del Franchi e di tutta l’area di Campo di Marte, oppure nuovo stadio insieme ai mercati generali: a breve incontro con Nardella.

Adeguamento del Franchi o stadio nuovo. Commisso a breve si vedrà con Nardella, vuole tornare negli Stati Uniti con le idee chiare. Dal punto di vista ’emozionale’ vorrebbe rispettare la tradizione: restare vicino al centro della città, dove la Fiorentina è cresciuta, ha vinto due scudetti. Ma questa soluzione cozza con i tempi e la burocrazia. Il nuovo stadio avrebbe per Rocco un fascino diverso rispetto ai Della Valle, che con il loro progetto volevano realizzare una Cittadella viola per crescere in autofinanziamento. Rocco preferisce l’autosponsorizzazione, scrive il Corriere Fiorentino.

RESTYLING FRANCHI. L’ultima volta che si è pensato di intervenire sullo stadio Franchi è stato nel 2010: si pensava alla candidatura dell’Italia per gli Europei, fu analizzato un progetto di massima sulla copertura (e un nuovo parcheggio). Costo dell’operazione, a prezzi di 9 anni fa: 70 milioni di euro. Per poter ospitare competizioni europee, lo stadio deve mantenere la capienza attuale, circa 38mila spettatori, prevedere una copertura e avvicinare gli spalti delle curve, oltre a nuovi parcheggi interrati. Questo competerebbe alla Fiorentina, ma il Comune ha lanciato un progetto di riqualificazione su tutta l’area «sportiva» di Campo di Marte, fino al Mandela su entrambi i lati di viale Paoli, viale che Palazzo Vecchio vorrebbe pedonalizzare (o in parte interrare). Insomma, un lavoro fianco a fianco, che piacerebbe a Rocco Commisso (che pare gradisca uno stadio storico, legato alla città da sempre).

VINCOLI. Non si possono toccare la torre di Maratona, le scale elicoidali, le tribune. Ma si può intervenire sugli spalti delle curve? C’è chi sostiene, come Marco Casamonti in un intervento sul Corriere Fiorentino, che si possa ricostruire le curve, nuovi spalti più vicini al campo e longitudinali (come fatto anche a Bergamo, oppure a Udine) e che la copertura, non toccando gli elementi di pregio, possa essere un elemento di tutela di una struttura in cemento armato. Ma la sovrintendenza, che margini di manovra darà agli eventuali progettisti? Il sovrintendente Andrea Pessina ha fatto una (timida) apertura. Ma non ci sono tempi certi.

SOLDI. L’altro aspetto è il «chi paga»? Si parte dai più di 70 milioni, l’idea è in parte di finanziarli con le attività commerciali che potrebbero nascere sotto le tribune (sempre che la sovrintendenza dia il via libera). E in parte con uno «sconto» sulla concessione che la Fiorentina paga ogni anno al Comune.

AREA DELLO SPORT. Tra i pro vanno considerati gli effetti per l’area, con un nuovo grande parcheggio, che sarebbe un «effetto volano» per il progetto ipotizzato dal sindaco Dario Nardella, con la pedonalizzazione (forse anche parziale interramento) del viale Paoli. Altro elemento: da qui al 2025, dovrebbe esserci la tramvia, che girerebbe da viale dei Mille verso la stazione di Campo di Marte. E invece della «cittadella viola», pedonalizzando viale Paoli, l’area diventerebbe la «cittadella dello sport», con i vari impianti presenti, con gli spazi pedonalizzati che diventerebbero luoghi verdi per gli atleti e gli amanti del fitness di tutta la città, che arriverebbero a Campo di Marte in tramvia.

CITTADELLA. Dal progetto «mega» dei Della Valle si è tornati al progetto «medio» approvato nel 2014 da Palazzo Vecchio. Ed è questo l’aspetto più importante che potrebbe fare pendere l’ago della bilancia verso la cittadella viola alla Mercafir. La certezza dell’iter, dei tempi di approvazione, di cosa si può o non si può fare. I costi sono complessivamente superiori rispetto al restyling del Franchi, ma una parte sono un peso solo in una prima fase. Lo stadio da 40 mila posti troverebbe spazio nell’area a sud dell’attuale mercato ortofrutticolo. La Mercafir si sposterebbe tutta a nord. Le nuove esigenze dei mercati all’ingrosso di questo tipo sono diverse dal passato, degli oltre 30 ettari attuali ne basterebbero la metà. Tornare al vecchio progetto, già approvato dal punto di vista urbanistica, semplifica la situazione. Evita di usare tutta l’area, evita di dover spostare la Mercafir a Castello: operazione peraltro ora sospesa, visto l’annullamento del Masterplan dell’aeroporto di Peretola da parte del Tar.

COSTI. Quanto costerebbe però tutta l’operazione? Se il progetto «big» era ormai volato sopra ai 300 milioni, qui ci sono alcune cifre sicure ed altre modulabili. I costi dei nuovi stadi costruiti, in Italia ed in Europa, variano molto: una struttura da 40 mila posti potrebbe costare tra i 60 ed i 100 milioni di euro (la Juventus, per il suo, ha dichiarato 105 milioni).

TEMPI. La parte urbanistica è già stata approvata. Il project financing è di fatto «sospeso», non rinnovato, ma riapribile con facilità. I tempi di costruzione erano stimati in 5 anni dal ricevimento della concessione edilizia. Insomma, se Commisso dicesse «Mercafir», entro un anno fatti i progetti si potrebbe partire ed avere nel 2025 il nuovo stadio? Non proprio: quella era una stima basata sul trasferimento precedente della Mercafir a Castello. Nella versione «media», invece, i lavori del mercato, dello stadio e delle opere correlate dovrebbero andare di pari passo, con evidenti problemi logistici, superabili ma complessi. Tra i vantaggi, c’è il fatto che la fermata più vicina della tramvia è a 500 metri, nascerà un parcheggio da 1.200 posti in viale Guidoni dove c’è un’altra fermata. E la zona vedrà arrivare anche una fermata della ferrovia, sempre in viale Guidoni.

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