La Fiorentina ha giocato una partita consapevole: un pareggio sarebbe stato il giusto premio per un tentativo di crescita
“Il pallone che al 91’ passa da dove non dovrebbe – fra stinco, portiere e palo – determina la sconfitta viola più amara, la sesta in campionato in dodici partite. Si è capito ad un certo punto che la Fiorentina cercava il pareggio come un bene prezioso, non tanto perché sarebbe stato un buon risultato in trasferta contro la Juve, ma per dimostrare a se stessa che se non si può vincere si deve almeno evitare la sconfitta. Bisognerà prima o poi uscire da questa condanna calcistica, perché se cercare tre punti è l’impostazione di fabbrica, contro le squadre più forti è sempre andata male (Atalanta esclusa)“. Scrive così Angelo Giorgetti nel suo commento sulla partita presente nell’edizione odierna de La Nazione
“Contro le grandi contano i particolari e c’è sempre un dettaglio che non torna, un particolare che sciupa la prestazione, un piccolo errore, un’ingenuità, come per esempio ieri il secondo intervento da giallo di Milenkovic: in 10 per gli ultimi venti minuti, la Fiorentina non ha rinunciato all’idea di voler vincere, ma ha cercato soprattutto di pareggiare per rendere più solida la classifica e soprattutto se stessa. (…) La Fiorentina rimasta in 10 ha cercato di proteggersi (la prima volta da quando c’è Italiano). Una ricerca di concretezza alla quale tutti hanno partecipato correndo e sacrificandosi: è stata forse la prestazione più completa e consapevole della Fiorentina – meno entusiasmo, più testa – ecco perché il ko potrebbe lasciare tracce pesanti nella testa dei giocatori“.
L’articolo completo è presente all’interno dell’edizione di oggi de La Nazione.
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Redazione LaViola.it