Rinviati Europei e Copa America: niente tornei per almeno sei giocatori della Fiorentina. Nella migliore delle ipotesi si inizierà il ritiro ad agosto.
Europei e Copa America rinviati al 2021, così come altri grandi tornei nel mondo dello sport. L’emergenza Coronavirus coinvolge tutti, il calcio nel momento complicato si fa da parte in attesa di poter tornare in campo. Quando? Impossibile dirlo al momento, i vertici del pallone nostrano stanno facendo varie ipotesi, insieme alla Uefa, per portare a termine la stagione. E questa volontà, di finire i campionati, è di fatto l’unica certezza che accompagna le federazioni nazionali e l’ente continentale. Per il resto grandi rebus tutti condizionati dalla diffusione del Coronavirus.
NIENTE NAZIONALI. Vista l’emergenza, cambierà per forza l’estate viola. Così come è cambiata la vita di tutti in queste settimane. Nella migliore delle ipotesi, del resto, si tornerebbe in campo tra fine aprile e inizio maggio, per finire la stagione a fine giugno (o metà luglio). Quindi compromesso ogni tipo di programma stilato nei mesi scorsi. Il rinvio delle grandi manifestazioni continentali riguarda da vicino anche i giocatori viola. Chiesa e Badelj avevano fatto già più di un pensiero ad Euro 2020, dove sarebbero andati con Italia e Croazia, mentre Milenkovic si dovrà ancora giocare il pass con la sua Serbia (le gare degli spareggi potrebbero giocarsi a cavallo tra maggio e giugno). Mentre lo slittamento della Copa America tra un anno coinvolge German Pezzella, ormai punto fermo dell’Argentina, Martin Caceres, veterano dell’Uruguay, ed Erick Pulgar, metronomo del Cile. I tre sudamericani viola, tra l’altro, sono stati inseriti nello stesso girone eliminatorio.
TRA UN ANNO. Ma tutti e sei dovranno aspettare un anno in più per disputare Europei e Copa America, tornei che rappresentano appuntamenti imperdibili per i giocatori. Solo i Mondiali hanno un fascino maggiore. In questi mesi d’attesa, ci sarà poi chi potrà guadagnarsi una chiamata in Nazionale: Castrovilli, Dragowski, Vlahovic e altri potranno sfruttare il percorso di crescita per staccare un pass che, tra pochi mesi, sarebbe stato (quasi) impensabile. La realtà, invece, vedrà tutti in campo in maglia viola fino a fine giugno o inizio luglio. Virus permettendo, chiaramente. Il ‘Mondiale’ di tutti sarà insomma la conquista della salvezza con la Fiorentina, magari un finale di stagione più spensierato e con meno ansie di classifica. Dopo mesi vissuti nel limbo e con la paura di essere ‘risucchiati’ verso il basso. Ci sarà un Ribery in più, con ogni probabilità anche Kouamè potrà dare il suo contributo. Due belle frecce nell’arco di Iachini, che avrà due mesi per guadagnarsi la conferma nella Fiorentina del futuro, con più potenziale offensivo.
ESTATE. Sarà in ogni caso ridimensionato il programma estivo. La volontà della Uefa è di andare ad intaccare il meno possibile la prossima stagione, ma è chiaro che in caso di fine dell’annata attuale a fine giugno/inizio luglio, e con il mese ‘canonico’ di vacanza per i giocatori, si andrebbe a ricominciare ad allenarsi non prima dei primi di agosto. Fine luglio, in caso di ‘taglio’ alle solite ferie dei calciatori (per il momento comunque non contemplato). A quel punto servirà una preparazione ad hoc, forse con meno tournée e più concentrata sugli allenamenti (rispetto ai viaggi). Già Commisso l’aveva lasciato intuire dopo le problematiche emerse dagli spostamenti intercontinentali dell’estate passata. A Moena, senz’altro, la Fiorentina non ci andrebbe ad inizio luglio come al solito. Ma qualche settimana più tardi. Ma saranno decisioni, compresa quella sulle date di partenza della prossima stagione, che riguarderanno tutti i club e tutte le federazioni. Difficile proiettarsi oltre, anche se nel calcio la programmazione è fondamentale. Sul campo e fuori. Di sicuro l’emergenza attuale avrà strascichi pesanti. A livello economico e non solo, come per tutti. Centinaia di milioni persi dal sistema calcio, costi (di cartellini, trasferimenti e stipendi) che sicuramente si ridimensioneranno nel prossimo futuro. Si ripartirà in maniera diversa, questo è certo. Ma l’importante, intanto, è ripartire. Perché vorrebbe dire aver messo all’angolo il Coronavirus.

Di
Marco Pecorini